Benchè ciò sia in parte vero, la prima delle cose a cui bisogna prestare attenzione quando dobbiamo scegliere le piastrelle in ceramica è il materiale.
La scelta dei materiali e, in particolare, la scelta dei rivestimenti per gli elementi basici del nostro ambiente, ossia pareti e solai, è basilare
La tinteggiatura alle pareti è un qualcosa di relativamente provvisorio, nel senso che ogni tot anni dobbiamo ridipingere le nostre stanze.
Se il precedente non ci piaceva ecco che possiamo eventualmente cambiare colore in maniera molto facile.
Al contrario, quella dei pavimenti è una scelta più impegnativa e meno reversibile, dato che sostituire un rivestimento è un lavoro più complesso e costoso.
Occorre dunque scegliere il pavimento con molta attenzione, affidandosi ai consigli di un architetto. O informandosi molto bene riguardo le caratteristiche estetiche, materiche e funzionali di ogni tipologia di rivestimento che ci piace.
I consigli di un architetto servono, in questo caso, a evitare facili condizionamenti della pubblicità. E anche a non innamorarsi di materiali che sono visivamente “seduttivi” e piacevoli da guardare, ma poi tradiscono le aspettative. Ossia non si prestano a garantire una buona durata o che possono facilmente stancare gli occhi e il gusto.
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Come si producono le piastrelle in ceramica?
Le piastrelle in ceramica sono tra i materiali di rivestimento più usati ed apprezzati al mondo.
La produzione delle piastrelle in ceramica può essere di tipo industriale o artigianale ma, in ogni caso, richiede professionalità e precisione da parte del produttore.
Analizziamo nello specifico come si producono le piastrelle in ceramica.
Tipi di piastrelle in ceramica
Ideali come rivestimenti per pavimenti e pareti di casa e non, le piastrelle in ceramica esistono in varie forme, scelte a seconda della funzione da esercitare.
Si distinguono, infatti, in piastrelle:
- non smaltate
- bicottura
Tra le non smaltate abbiamo:
- grès rosso
- grès porcellanato
- cotto clinker
che non assorbono l’acqua e che quindi vengono usate prevalentemente in cucine, bagni o esterni, e lo stesso vale per le monocottura.
La bicottura
Discorso diverso per le piastrelle a bicottura, come la maiolica.
Esse assorbono l’acqua e per questo sono utilizzate nell’arredamento degli interni e per tutti gli altri ambienti, esclusi bagno e cucina.
Da annoverare come non impermeabili, anche il cotto forte e la terraglia.
Questa differenza tra i vari tipi di piastrelle è dovuta al diverso processo di produzione che ne sta alla base.
Per le piastrelle a monocottura, la ceramica viene lavorata attraverso un processo a umido, cui segue l’essiccazione a spruzzo e la fase di smaltatura finale.
Le piastrelle a bicottura, invece, sono realizzate attraverso un processo a secco e, in seguito, subiscono due fasi di cottura. La prima per la sinterizzazione e la seconda, invece, per la smaltatura.
Ecco perché le prime vanno bene come rivestimento di ambienti umidi e le seconde per gli ambienti interni più caldi.
Dove si usano le piastrelle in ceramica?
In casa le piastrelle vengono usate principalmente come rivestimento di pareti e pavimenti. E si trovano soprattutto in ambienti come bagni e cucine, perché è lì che l’occhio le vede meglio.
Naturalmente è possibile sistemare le piastrelle in ceramica anche in altri ambienti della casa. Sono molto indicate, per esempio, per i pavimenti della camera da letto o della stanza per gli ospiti.
Bisogna, però, porre l’accento su un piccolo accorgimento: al di là delle pareti di bagno e cucina, è consigliabile non usarle sulle pareti di altre stanze perché esteticamente conferirebbero all’ambiente un tono pesante.
Ecco perché almeno per le pareti, è meglio optare per qualche altro tipo di materiale. E limitarsi a rivestire con le piastrelle in ceramica le pareti di ambienti interni più umidi.
Le piastrelle, però, sono molto adatte anche per gli ambienti esterni: non è raro, infatti, trovarle quale rivestimento dei pavimenti di terrazzi o di giardini.
In questi casi particolari si usa lo stesso tipo di piastrelle usate per bagno e cucina, ovvero quelle impermeabili.
Che vanno bene proprio per la loro caratteristica peculiare grazie alla quale possono resistere a pioggia, vento e altre intemperie.
Quali sono i vantaggi delle piastrelle in ceramica?
Sempre più presenti in casa rispetto ad altri materiali di rivestimento, la scelta delle piastrelle viene fatta anche in base a tre principali ragioni:
- primo importante motivo è che risultano molto facili da pulire
- il secondo deriva dalla loro qualità di resistere non solo all’azione dell’acqua, ma anche a i vari calpestamenti quotidiani
- il terzo è legato all’estetica
Grazie alle varie forme e dimensioni in cui è possibile trovarle e alle diverse colorazioni in cui vengono realizzate oggi, le piastrelle in ceramica possono conferire a ogni ambiente un certo gusto ed eleganza.
La ceramica, infatti, può accontentare e soddisfare gusti ed esigenze estetiche differenti.
Prerogativa delle piastrelle è quella di riuscire a imitare l’aspetto del legno, del cotto o della pietra.
Inoltre, è possibile trovare piastrelle con un effetto di finitura che va dal lucido all’opaco, oppure caratterizzate da lavorazioni in rilievo o da smaltature.
Anche per quanto riguarda i disegni e i colori, le piastrelle oggi offrono innumerevoli varietà e tonalità tra cui scegliere: tutto dipende dal progetto di posa e dalle esigenze estetiche del padrone di casa.
Colori e disegni vanno, per esempio, dalla monocromia a vere e proprie decorazioni, passando per i colori più decisi oppure neutri e più leggeri.
Importante è anche il disegno stesso delle piastrelle perché può occultare imperfezioni e conferire movimento al rivestimento.
Che cos’è la posa delle piastrelle?
La posa è forse la fase più delicata del processo di ristrutturazione, dato che è proprio da quest’ultima che dipenderà l’effetto finale di un ambiente.
È buona idea farsi seguire sempre da un progettista e scegliere insieme ad un esperto il rivestimento più adatto per il proprio ambiente. Così si evita di fare scelte azzardate di cui ci si potrebbe pentire in futuro.
Prima di arrivare alla posa della prima piastrella, bisogna stilare il progetto.
Questa fase è fondamentale per la valutazione di vari elementi:
- tipo di fondo su cui posare le piastrelle
- tipo di fuga
- comportamento dilatometrico
- composizione
- articolazione della struttura
- geometria di posa.
Tutto ciò è indispensabile per decidere quale metodo di posa usare a seconda del caso che ci si trova ad affrontare.
Geometria di posa delle piastrelle
Una fase fondamentale del processo è appunto la geometria di posa, perché questa influirà sull’effetto estetico dell’ambiente.
La geometria di posa deve badare a vari fattori quali le dimensioni dell’ambiente da rivestire, le dimensioni delle piastrelle stesse, i colori, e gli eventuali pezzi speciali scelti.
Come tutto il progetto di posa, anche la geometria deve essere seguita da un esperto.
Le geometrie più usate sono la dritta e la diagonale. Quest’ultima è utile per nascondere agli occhi delle irregolarità che potrebbero avere le pareti.
Ci sono poi anche la posa a lisca di pesce, in diagonale con tozzetto e la posa a correre.
Naturalmente, a seconda del caso, sarà lo stesso progettista a suggerire la soluzione migliore.
Altro rischio a cui prestare attenzione è quello di lasciarsi condizionare dagli arredi.
Scegliere un pavimento in base ai mobili che stiamo comprando, significa poi vincolarsi e dover cambiare pavimento una volta che i mobili sono invecchiati o ci hanno stufato.
Occorre dunque scegliere il nostro rivestimento come fosse una base neutra.
Un fondo che può dialogare in maniera ottimale con tutti gli stili e i toni che possiamo attribuire alla nostra casa, e allo stesso tempo capace di garantire una buona tenuta e una resistenza prolungata nel tempo.
Pavimento in gres con effetto legno o marmo
Il gres è uno dei materiali ceramici più impiegati per il rivestimento dei pavimenti.
Queste piastrelle in ceramica presentano un evidente vantaggio nella praticità ,essendo estremamente facili da pulire, difficili da rovinare e capaci di mantenersi nel tempo senza trattamenti o lavorazioni specifiche.
A far da contrappeso a questi vantaggi intervengono però degli aspetti che fanno preferire al gres altro tipo di materiali.
L’effetto estetico, tattile e visivo di materiali di pregio come il legno e il marmo è sicuramente preferibile a quello del gres.
Si trovano in commercio, tuttavia, delle tipologie di gres capaci di azzerare questo tipo di differenza. Che si presentano, all’aspetto, praticamente identici a pavimenti in legno o in marmo.
Esistono infatti oggi delle tecnologie avanzate che simulano perfettamente la somiglianza ad altri materiali.
Sarà dunque possibile ottenere l’immagine di un pavimento in marmo o in legno comprando un rivestimento in gres, con notevoli vantaggi di prezzo e di resistenza.
Chiaramente vi sono delle differenze che tuttavia sussistono tra l’impiego di un gres e quello, ad esempio, di un pavimento in legno.
Se l’effetto visivo può essere praticamente identico, la sensazione tattile si presenta differente. Nel caso del gres difficilmente si può assimilare a quella del legno.
Occorre dunque prestare molta attenzione a questo aspetto e, nel momento in cui si decide di comprare questo tipo di rivestimento.
Ed è consigliabile “provare” questo di materiale e capire se ci piace, non solo alla vista, ma anche al tatto.