Acqua minerale: come sceglierla?

L’acqua svolge tante importanti funzioni per il nostro organismo: favorisce la diuresi, elimina scorie e liquidi in eccesso, regola la temperatura del corpo, consente la lubrificazione degli occhi ed alimenta la pelle.

Meglio l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia?

L’Italia risulta essere uno dei più grandi consumatori d’acqua imbottigliata del mondo, sebbene sul proprio territorio ci sia un abbondare di fonti sorgive dalle quali sgorga un’ottima minerale naturale. Forse è proprio questa enorme varietà di acque imbottigliate, più o meno frizzanti, più o meno leggere, a disincentivare il consumo dell’acqua del rubinetto.

Non esistono motivi che in assoluto portino a preferire le acque in bottiglia. In generale, l’acqua del rubinetto “ha un brutto sapore”, o “sa di cloro”, ma è salutare quanto quella imbottigliata, se non di più. La legge italiana è, infatti, molto scrupolosa sui controlli effettuati a diversi livelli locali (regionale, provinciale e comunale) sull’acqua che arriva nelle nostre case, che anzi spesso subisce più controlli di quella che acquistiamo. Per disinfettarla viene usato il cloro, affinché non si sviluppino batteri nel tragitto delle tubature. È proprio per via delle elevate quantità di cloro e del percorso nei condotti di metallo che l’acqua acquista spesso un sapore poco gradevole.

È per tale ragione che chi vive nelle grandi città o in luoghi con condotti pubblici vecchi e mal conservati preferisce bere acqua in bottiglia. I costi di tale scelta non sono esigui: 1 litro e mezzo d’acqua costa tra i 15 ed i 50 centesimi di euro, mentre proprio con 0,50 € ci si potrebbe assicurare circa un metro cubo d’acqua potabile.

Che cos’è l’acqua minerale?

Per quanto sia essenziale bere la giusta quantità d’acqua ogni giorno, molti non amano farlo. Soprattutto i ragazzi e le persone anziane perdono buona parte dello stimolo della sete, per cui va loro imposto di bere anche quando dicono di non averne bisogno.

Un modo per vincere questa poca voglia di bere acqua è anche quello di scegliere un tipo d’acqua che si confà ai propri gusti.

“Minerale” non vuol dire “frizzante”!

L’aggettivo “minerale” è spesso erroneamente associato a “frizzante”, ma non è detto che un’acqua minerale sia anche frizzante.

Un’acqua è classificata come minerale dal Ministero della Sanità, infatti, quando presenta alcune specifiche caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche. Essa ha origine da una falda o un giacimento sotterraneo. Quando emerge in superficie, si carica dei sali minerali, presenti nelle rocce e negli strati tellurici attraverso cui passa.

Proprietà e classificazioni delle acque minerali

Le dizioni “acqua minerale” e “acqua oligominerale“, che troviamo sulle etichette delle bottiglie in commercio, indicano una distinzione in base alle proprietà delle acque in questione.

Come riportato per legge dalle tabelle informative presenti sul retro di ogni bottiglia, una sorta di lista degli “ingredienti”, ogni acqua sorgiva è diversa dall’altra. A fare la differenza è la maggiore o minore quantità di sali minerali disciolti in essa (sodio, potassio, calcio, magnesio, ecc.). In base a questa quantità ed al residuo fisso, un’acqua viene classificata in: “minimamente mineralizzata”, “oligominerale”, “minerale” e “ricca di sali minerali”.

Residuo fisso

Il residuo fisso è la quantità di sostanze disciolte nell’acqua, che rimangono dopo che questa viene filtrata e fatta evaporare. Si misura in mg/L ed è proprio in base a questo parametro che avviene la classificazione delle acque.

  • Acque minimamente mineralizzate: residuo fisso pari o inferiore a 50mg/. Le acque che rientrano in questa categoria sono molto leggere, sono indicate per i bambini di pochi mesi e per chi segue una dieta iposodica, poiché facilitano la diuresi.
  • Acque oligominerali: residuo fisso compreso tra i 50 ed i 500mg/L. Anche queste sono acque salutari e abbastanza leggere, indicate per diete iposodiche ma anche per un uso quotidiano.
  • Acque minerali: residuo fisso compreso tra i 500 ed i 1500mg/L; si tratta di acque leggermente o molto frizzanti, d solito amate per accompagnare pasti più saporiti.
  • Acque ricche di sali minerali: residuo fisso superiore ai 1500mg/L; sono acque speciali, che di solito vengono consigliate dal proprio medico per usi non quotidiani.

Come scegliere tra le marche in commercio?

In Italia esistono centinaia di marche d’acqua minerale naturale, si può dire che ogni regione ne abbia minimo un paio. I criteri in base ai quali sceglierne una piuttosto che un’altra sono il gusto ma soprattutto la composizione chimica dell’acqua.

A chi ha un bambino di pochi mesi verrà sicuramente consigliato dal pediatra di riferimento di far bere al piccolo acqua imbottigliata, perché meno pesante di quella del rubinetto, e nello specifico verranno indicate marche come Sangemini, Sant’Anna o Rocchetta, ovvero acque con residuo fisso molto basso (la prima, in particolare, ha anche un elevato quantitativo di calcio, utile ai più piccoli).

Anche chi segue diete iposodiche, per motivi di salute (ipertesi, obesi, persone affette da problemi cardiovascolari) o di linea, fa bene a orientarsi su acque dal residuo fisso medio, le cosiddette acque oligominerali: ad esempio San Benedetto, Santo Stefano, Vera.

Chi non ha problemi di salute, né di linea, e ama le bollicine potrà scegliere acque minerali frizzanti, con residuo fisso superiore ai 500mg/L, utili anche per la digestione.

Condivi l'articolo

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.