Quando si rischia lo shock termico?

Lo shock termico consiste in uno sbalzo di temperatura intenso e rapido che può provocare conseguenze anche fatali per l’organismo.

Il corpo, quando la temperatura cambia in maniera troppo repentina, non riesce ad attivare il necessario adattamento, sia in caso di caldo estremo, che di freddo intenso.

La cronaca riporta spesso episodi di shock termico che provocano la morte di chi ne è colpito, soprattutto in estate, quando molti bagnanti perdono la vita buttandosi in acqua dopo aver mangiato.

Ma vediamo cosa succede nell’organismo quando si verifica uno shock termico e quando può essere letale.

Il sistema circolatorio del nostro corpo è regolato dalla pressione arteriosa, dal battito cardiaco e dallo stato dei vasi sanguigni superficiali.

La circolazione del sangue è un sistema che funziona grazie all’equilibrio tra il muscolo cardiaco, le arterie, le vene ed i capillari periferici.

Tale sistema potrebbe alterarsi a causa di uno sbalzo improvviso di temperatura, che costringe il corpo a trovare un nuovo equilibrio imposto dai mutamenti dell’ambiente esterno.

Quando si rischia lo shock termico

Quando si rischia lo shock termico

Cosa succede, in particolare, quando l’organismo si trova in una condizione improvvisa di freddo troppo intenso ed estremo?

Per proteggersi dal freddo e non disperdere calore i vasi periferici si chiudono bruscamente.

Di conseguenza il sangue si concentra verso l’interno. Stando così le cose il cuore è costretto a lavorare di più, poiché deve affrontare la chiusura dei vasi periferici.

Quando il freddo è troppo intenso la circolazione sanguigna subisce un forte rallentamento.

I muscoli, cercando di produrre calore, trasmettono al corpo una sensazione di vasocostrizione periferica e tremore diffuso.

Shock in caso di caldo estremo

Se si verifica una condizione di alta temperatura estrema l’organismo ha necessità di raffreddare il corpo, e quindi reagisce con il fenomeno della vasodilatazione.

I vasi periferici portano il sangue in superficie a causa della dilatazione, e la pelle disperde il calore in eccesso attraverso il sudore.

Il cuore fa uno sforzo notevole, e per evitare che il corpo crolli e si verifichi un collasso è costretto a pompare di più. Inoltre a questo si associa la diminuzione della pressione del sangue.

Shock durante la digestione

Dopo aver consumato un pasto abbondante, il sangue viene richiamato verso lo stomaco e l’intestino.

In tale situazione intermedia di termoregolazione del corpo il sangue affluisce verso gli organi impegnati nel processo di digestione del cibo.

Durante questo processo un impatto improvviso con l’acqua fredda potrebbe provocare un blocco della digestione, ossia la c.d. “congestione”.

Perciò è consigliabile attendere qualche ora prima di fare un bagno al mare dopo aver consumato un pasto abbondante.

Come avviene l’adattamento al caldo e freddo

In genere l’organismo provvede da solo a mettere in atto un sistema di compensazione che agisce a livello biochimico.

Per adattarsi a cambiamenti ambientali improvvisi è l’organismo stesso che rilascia sostanze che agevolano l’adattamento alle mutate condizioni.

Questo processo coinvolge diversi elementi chimici, tra cui ricordiamo la “proteina da shock termico”.

La Hsp è una sostanza proteica la cui funzione protettiva dura circa 24 ore.

In un corpo perfettamente sano l’esposizione al caldo intenso e poi al freddo aumenta la resistenza verso infezioni e malattie e rafforza le difese immunitarie dell’organismo.

Una prova di ciò è la sauna finlandese, un trattamento terapeutico molto diffuso ed efficace.

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