L’afa si fa sentire, e colpisce anche i più piccoli.
In estate bisogna prestare particolare attenzione ai bimbi, perché la loro capacità di adeguarsi al caldo non è la stessa di noi adulti. L’organismo dei bambini contiene una quantità maggiore di acqua rispetto a quella che si trova nel nostro corpo.
Per questo, se fa molto caldo e il piccolo suda parecchio, si può andare incontro a diversi disturbi causati in generale dalla perdita dei liquidi. Con una abbondante traspirazione, infatti, vengono eliminati molti sali minerali che andrebbero reintegrati.
Al di sotto di un anno di età, invece, i bimbi, anche se avvertono il caldo, sudano meno di noi adulti perché il loro sistema di termoregolazione non si è ancora completamente sviluppato.
Ed infatti è più raro che un bimbo piccolo venga colpito da un colpo di calore con debolezza, febbre e vomito.
Comunque, quando il caldo è molto intenso, conviene sempre seguire qualche consiglio per prevenire eventuali problemi.
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Attenzione al trasporto dei bambini col caldo
Occorre stare attenti ai più piccoli soprattutto se li si trasporta in automobile con seggiolini e passeggini. E’ preferibile optare per modelli di passeggini scoperti e poco avvolgenti e lasciare il piccolo con i piedi nudi e abbigliamento fresco.
Ricordate che il pannolino è una fonte di calore non indifferente, quindi fate in modo che per il resto il piccolo stia comodo e fresco il più possibile. Il seggiolino dell’auto andrebbe rivestito in cotone per far sudare meno.
Pericolo aria condizionata
Attenzione all’aria condizionata mentre si viaggia in auto, la temperatura va dosata rispetto a quella esterna, per evitare bruschi sbalzi che fanno male alla salute di adulti e piccini.
Le bocchette del condizionatore non devono mai essere dirette verso il bimbo, soprattutto verso il viso. Per i più grandi, è bene tenere conto degli orari per giocare fuori. Meglio evitare di stare al parco tra le due e le quattro del pomeriggio, che sono le ore più calde.
Nelle ore più afose meglio tenere i bimbi in casa accendendo l’aria condizionata e stando però attenti a non esagerare!
Rischio disidratazione
Per ridurre il rischio di disidratazione, sempre in agguato nei mesi estivi, fate bere molto i bimbi, spingendo a farlo anche quando non ne hanno voglia.
Se il neonato vuole sempre ciucciare al seno, può significare che vuole essere dissetato. Ai più grandicelli proponete molta verdura e frutta di stagione, soprattutto a merenda.
Se vi accorgete che il bimbo non sta bene per il caldo eccessivo, spogliatelo e mettetelo subito in un posto ombreggiato. Dategli da bere acqua non fredda. Se il malessere persiste, meglio chiamare il medico o recarsi all’ospedale.
Problemi al sonno
Il bambino può dormire di meno o di più, ma in genere col caldo dorme meno, svegliandosi prima del solito al mattino o risvegliandosi più volte nel corso della notte.
Purtroppo non ci sono grandi rimedi per aiutarlo, perchè se si decide di prenderlo in braccio si può ottenere l’effetto contrario, accentuando il problema anzichè risolverlo; del resto è abbastanza comprensibile, perchè se lui sente caldo, in braccio non può che sentirne di più, con la conseguenza che si innervosisce maggiormente e si sveglia del tutto.
Si può provare a fargli aria soffiandogli piano sulla fronte, scostandogli i capelli dal viso o sventolandolo leggermente con un ventaglio.
Bisogna resistere il più possibile alla tentazione di tirarlo su, a meno che il lenzuolo e il cuscino non siano addirittura bagnati e non rischino così di creargli un disagio ancora maggiore.
Effetti del caldo sull’umore
Sonno a parte, il bambino può mostrare irrequietezza anche durante il giorno, in modi diversi.
Può essere stanco, in conseguenza del ridotto riposo notturno; può essere nervoso e irritabile anche se non è successo niente; può scoppiare a piangere senza motivo; può mostrare disinteresse per i giochi abituali; può dimostrarsi ostile verso persone che abitualmente gradisce; può essere più appiccicoso con i genitori, rifiiutando di allontanarsi da solo.
Ognuna di queste manifestazioni non va caricata di significati particolari, bensì ricondotta ad una particolare situazione in cui il caldo modifica il normale carattere del piccolino.
L’appetito del bambino quando fa caldo
Infine, il mangiare. Anche a fronte di un rapporto normale con il cibo, le alte temperature possono causare una temporanea inappetenza, oppure il rifiuto di quel che abitualmente piace.
Anche in questo caso, attenzione a non drammatizzare, bensì a verificare se effettivamente il bambino mangia meno proprio perchè fa più caldo.
In genere i bimbi molto piccoli risolvono con il latte, quindi se saltano la cena recuperano bevendo il latte prima di andare a letto, mentre per i più grandicelli il problema è più spinoso e va risolto non solo con pazienza, ma con l’aiuto del pediatra se l’inappetenza si protrae troppo a lungo.
Come proteggere i bambini dal caldo
Come proteggere i bambini dal caldo?
Più che prevenire non si può fare, a meno di non poter trascorrere tutta l’estate in villeggiatura, al mare o in montagna, e avere così la garanzia di attenuare molto il problema.
In città
Chi rimane in città e ha soltanto una o due settimane di ferie, come si regola?
Innanzitutto si comincia dagli orari: se prima si scendeva al parco a metà mattina, per risalire a mezzogiorno in mezzo, in orario per la pappa, adesso si cambia.
Si scende dalle 9:00 alle 11:00, non di più, e il pomeriggio non prima delle 17:30.
Tutto questo può incidere sulle abitudini del piccolo, che magari era abituato a svegliarsi con calma al mattino, proprio verso le 9:00, e ora deve necessariamente anticipare; lo stesso per il pomeriggio, con il ‘problema’ del sonnellino e poi della cena, che un pò va posticipata se si considera che alle 19:oo l’aria inizia ad essere più fresca e gradevole, ed è proprio il momento in cui trattenersi fuori per offrire un pò di refrigerio al bambino.
La cena slitterà dalle 19 alle 19:30, ma anche alle 20:00, sempre nell’interesse del piccolo.
E a farne le spese sarà, come accennato, il sonno, perchè questi spostamenti di orario non possono non incidere in alcun modo sulle ninne.
Il bambino probabilmente andrà a letto un pò più tardi la sera, perchè se cena alle 20:00 ci vuole poi tutto il tempo necessario per la digestione, per il cambio, per mettere il pigiamino, per prendere il lattuccio pre-ninna e, alla fine, per prendere sonno.
Però la mattina dovrà svegliarsi prima, per cui probabilmente avrà bisogno di recuperare durante il giorno e dormirà un pò di più, laddove in precedenza faceva al massimo un’oretta il pomeriggio.
Sorvegliare le abitudini
Il genitore deve avere la capacità di rendersi conto che le abitudini del bambino subiscono un cambiamento tutto sommato fisiologico, e non allarmarsi se il proprio pargolo inizia, ad esempio, a svegliarsi la notte anche se non l’aveva mai fatto.
Magari si sveglia perchè sente caldo o perchè ha sete, infatti è il caso di tenere a portata di mano un biberon d’acqua, in modo da placarlo rapidamente ed evitare magari che si svegli del tutto.
E poi, rinfrescarlo il più possibile. Oltre al normale bagnetto, sciacquargli spesso le manine, le braccia, il viso, la fronte, con acqua fresca ma non fredda. Male non può fargli, anzi, può rappresentare un momento di gioco in più.
Come vestire i bambini quando fa caldo
In estate bisogna adottare tutta una serie di accorgimenti per aiutare i bambini a sentire di meno il caldo, o quantomeno a non sentirne di più. Oltre all’acqua, alla frutta, alle bevande fresche (per i più grandicelli), ai ventilatori, all’aria condizionata (con moderazione), non si deve dimenticare di prestare particolare attenzione agli abiti.
Vestire un bambino nel modo corretto significa aiutarlo a mantenersi fresco, e a non creare ulteriori occasioni per farlo sentire accaldato. Una prima scelta va compiuta per quanto riguarda i tessuti. No assoluto al tessuto sintetico, si assoluto al lino, alla canapa, al cotone.
Vestiti da bambino per il grande caldo
Inoltre è meglio se gli abiti hanno poche cuciture e delle linee ampie, in modo che non aderiscano molto alla pelle e, proprio in virtù della loro larghezza, consentano all’aria di entrare e circolare liberamente, per così dire.
Per le femminucce si dovrebbero prediligere i vestitini, perchè un unico pezzo le aiuta a stare più fresche, ha meno cuciture e si adatta ad ogni situazione; per i maschietti il pezzo unico non è possibile, ma i completini leggeri con pantaloncino corto e canottiera sono più che adeguati.
E fra tutti i tessuti indicati, il cotone rappresenta l’alternativa migliore, ma deve essere di buona qualità, altrimenti a contatto con la pelle può causare eccessiva sudorazione e provocare delle irritazioni di varia misura.
Anche i colori vanno tenuti sotto controllo, nella misura in cui lo scuro attira il caldo, è risaputo, mentre i chiari non attirano i raggi solari, bensì li riflettono; ovviamente il bianco è il più indicato di tutti.
Di certo non si può vestire il bambino completamente di bianco, ma per quanto riguarda la biancheria intima la scelta è obbligata, soprattutto per i piccolini che portano il body sotto gli abiti, e comunque anche le magliette con prevalenza di colore bianco vanno bene.
Per quanto riguarda le scarpe, più sono aperte e meglio è. Anche in questo caso il tessuto è importante, bisogna scegliere calzature realizzate con tessuti non solo leggeri ma possibilmente lavabili.
Altrimenti diventa uno strazio per il bambino, che si ritrova con i piedi al caldo, e per la mamma che deve fronteggiare il normale sporco che si accumula sulle scarpe e l’eventuale cattivo odore, altrettanto naturale per un bambino che gioca a pallone, per esempio. Via libera quindi ai sandali, il più possibile aperti.
Infine, c’è il capitolo ‘cappello’. Non tutti lo sopportano, e imporlo non è affatto facile, ma vale la pena di insistere, perchè i colpi di calore sono sempre in agguato e sotto il sole non si può assolutamente evitare di proteggere la testa del bambino.
Non rimane che provarne di vari tipi, in modo che il piccolo possa trovare un modello confortevole per lui, che sia il classico cappellino da beseball con la visiera o uno di quelli con la tesa più ampia, rigido o morbido.
Il tessuto anche qui deve essere leggero, il cotone è sempre l’ideale. Se proprio il cappello non va, si può provare con la bandana, soprattutto al mare.