L’anemia consiste nella riduzione del numero dei globuli rossi. Oltre a questi bisogna anche calcolare la quantità di emoglobina, una proteina contenuta nei globuli rossi che ha la funzione di trattenere l’ossigeno e poi distribuirlo in tutto l’organismo.
La quantità di emoglobina in genere è compresa tra i 12 e i 16 grammi per ogni decilitro di sangue. Quando l’emoglobina si trova tra 10 e 12 ci troviamo di fronte ad un caso di anemia lieve, se il valore si assesta al di sotto di 8 si tratta di anemia seria, mentre in gravidanza il valore limite da tenere sotto controllo è all’incirca 9.
Quando l’emoglobina diminuisce, l’anemia si aggrava. È un problema abbastanza diffuso, soprattutto nelle donne che hanno un ciclo mestruale abbondante o che seguono un regime alimentare troppo restrittivo.
In particolare, questo disturbo fa capolino in estate, insieme alla mancanza di forze tipici della stagione calda e l’abbassamento della pressione arteriosa.
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Cause
Le cause che provocano l’anemia sono diverse, e riconducibili a tre gruppi principali.
1) Una eccessiva distribuzione dei globuli rossi, che in genere vivono quattro mesi per poi essere eliminati dalla milza.
2) Perdita di globuli rossi a causa di un’emorragia. Questo tipo di anemia è molto subdola, perché la perdita di sangue può essere lieve ma continua.
3) Un difetto di produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. Questo organo è importantissimo perché “costruisce” le cellule del sangue.
Sintomi dell’anemia
Quando l’anemia è già in corso, il soggetto che ne è colpito presenta una difficoltà nel respirare e un colorito pallido. Con il passare del tempo, senza affrontare il problema, possono manifestarsi altri sintomi più specifici e caratteristici, che variano da persona a persona. Per esempio, i capelli e le unghie si spezzano facilmente, diventando estremamente fragili.
Per un’esatta diagnosi dell’anemia occorre effettuare un esame “emocromocitometrico” che permette di conoscere le dimensioni ed il numero dei globuli rossi e la quantità di emoglobina presente.
Per una diagnosi più completa si consiglia anche il dosaggio della vitamina B12, del ferro e dell’acido folico.
Ancora, è importante conoscere il livello di ferro presente nei depositi dell’organismo. Nelle forme lievi, l’anemia può essere causata dalla presenza di un fibroma uterino, dal ciclo mestruale abbondante, oppure dalla presenza di emorroidi, polipi all’intestino, ulcera al duodeno o nello stomaco.
Alcune forme sono dovute invece a patologie presenti fin dalla nascita. La tipologia di anemia ereditaria più diffusa è la talassemia.
Prevenzione
La prevenzione dell’anemia si attua adottando alcune regole alimentari. Innanzitutto, è essenziale seguire un’alimentazione ricca e varia, che comprenda anche alimenti contenenti ferro: carne rossa, carciofi, spinaci. Oltre alla carne (che va consumata senza però esagerare nella quantità), gli alimenti che contengono molto ferro sono il lievito ed il tuorlo d’uovo. Attenzione poi a non associare a questi altri alimenti che invece impediscono l’assorbimento del ferro, come verza e cavoli.