Il solstizio d’inverno è il momento in cui la Terra raggiunge il suo punto più lontano dal sole. Esso segna l’arrivo dell’inverno nell’emisfero settentrionale. Questo evento astronomico è stato da sempre celebrato in molte culture in tutto il mondo. Ognuna con i propri riti riflette il profondo legame tra l’umanità e le forze della natura. In questo articolo, esploreremo il fascino di questo solenne periodo dell’anno e ci immergeremo nella festa del Sol Invictus, un’antica celebrazione che ha lasciato un’impronta duratura nella storia.
Guida ad i Contenuti
Il significato del Solstizio d’Inverno
Il solstizio d’inverno cade solitamente il 21 dicembre nell’emisfero settentrionale. È un giorno in cui la notte raggiunge la sua massima durata e il giorno è il più breve dell’intero anno. Questo momento cruciale è stato da sempre accompagnato da riti e celebrazioni, poiché simboleggia la luce che trionfa sulle tenebre, segnando la promessa di giorni più luminosi in arrivo.
La parola “solstizio” viene dal latino solstitium, composto da sol (Sole) e da un derivato di sistĕre (fermarsi). Con “solstizio” si indica, quindi, da sempre il momento in cui “il Sole si ferma”.
Nel giorno del solstizio d’inverno il Sole, nel suo moto apparente rispetto alla Terra, smette di scendere rispetto all’equatore celeste dando l’impressione di fermarsi.
Antiche tradizioni legate al Solstizio d’Inverno
In molte culture, il solstizio d’inverno è stato associato a festività che celebrano la rinascita e la speranza. Dai festeggiamenti dei Saturnali romani alla Yule dei popoli nordici, le tradizioni variano, ma condividono un elemento comune di gioia e condivisione durante i giorni più bui dell’anno. Accensione di fuochi, decorazioni luminose e canti festivi sono solo alcune delle pratiche che hanno attraversato i secoli, legando le persone a un ciclo eterno di rinascita.
Sol Invictus: la festa del Sole Invincibile
Una delle festività più affascinanti associata al solstizio d’inverno è la festa del Sol Invictus, che significa “Sole Invincibile” in latino. Questa celebrazione, istituita dall’imperatore romano Aureliano nel 274 d.C., onorava il ritorno della luce solare e la vittoria della luce sulle tenebre.
La festa raggiungeva il suo apice il 21 dicembre, coincidendo con il giorno in cui la durata del giorno inizia a crescere. Oggi il Natale e il Capodanno rappresentano due differenti ricorrenze. Per i Romani le due date coincidevano, perché il Natale era il “NATALIS SOLIS INVICTI” che segnava il ciclo dell’anno nuovo.
La scelta del 25 dicembre come data del Natale ha radici profonde nella storia e può essere considerata come un ponte tra le antiche celebrazioni pagane e le festività cristiane. Sembra evidente che i cristiani abbiano “ribattezzato” la festa pagana del Sole Invitto come “Festa della nascita di Cristo”, spostandone la data dal 21 al 25 dicembre, per soppiantare l’altra, sempre molto diffusa tra la popolazione.