Curare la gastrite con l’alimentazione

Caratterizzata da sintomi quali acidità e crampi allo stomaco, nausea e vomito, la gastrite è un’infiammazione cronica o acuta che interessa la parete gastrica. Se è vero che per le forme croniche è necessario adottare una terapia farmacologica appropriata (dopo aver eseguito le indagini diagnostiche del caso), per le forme sporadiche più leggere spesso è sufficiente modificare il proprio regime alimentare.

Contrastare le abitudini alimentari scorrette

Non di rado, infatti, alla base di questo disturbo ci sono abitudini alimentari scorrette, quali abuso di spezie o alcol, oppure un consumo eccessivo di condimenti grassi e alimenti che irritano la mucosa gastrica. Chi soffre di gastrite, dunque, dovrebbe evitare di mangiare tutti quei cibi che rischiano di compromettere ulteriormente la salute della mucosa gastrica, adottando inoltre alcuni accorgimenti relativi al comportamento alimentare.

Masticare con lentezza

Un primo consiglio, per esempio, è quello di mangiare con lentezza. Solo così, infatti, è possibile masticare in maniera corretta, facilitando quindi la digestione e diminuendo il tempo in cui il cibo rimane nello stomaco. Per lo stesso motivo sarebbe consigliabile prestare molta attenzione agli alimenti che vengono masticati con difficoltà (a maggior ragione quando la dentatura è compromessa) ed evitare le cosiddette abbuffate. A una masticazione lenta, poi, dovrebbe associarsi una condizione di tranquillità e serenità. Compatibilmente con i propri impegni lavorativi, infatti, è raccomandabile mangiare rimanendo seduti, rilassandosi e prendendosi tutto il tempo necessario per completare il pasto in tranquillità. Viceversa, sarebbe preferibile evitare di mangiare quando si è molto nervosi o stanchi.

Evitare i pasti troppo abbondanti

Un’altra norma comportamentale da seguire quando si mangia è quella di bandire pasti troppo abbondanti. Quando si soffre di gastrite, infatti, è indispensabile suddividere i pasti correttamente nel corso della giornata, provando per quanto possibile a mangiare a orari regolari, senza ritardare o addirittura saltare un pasto. Lo stomaco, inoltre, viene sottoposto a sforzi dannosi in presenza di pasti eccessivamente consistenti, specialmente di sera. L’acidità gastrica dunque può essere alleviata consumando uno snack a metà mattina e facendo merenda a metà pomeriggio, così che si impedisca che un digiuno troppo lungo faccia aumentare la fame.

Gli alimenti consigliati per la gastrite

Tra gli alimenti consigliati in presenza di gastrite vale la pena di citare i carciofi, le ortiche, i cavoli, le banane e le verdure cotte. Per quel che riguarda le bevande, invece, sì ai succhi di frutta, a patto che non siano eccessivamente acidi (dovrebbero essere bandite, dunque, le spremute di arancia, di pompelmo e di agrumi in generale). Il latte può essere consumato, ma con moderazione – in ogni caso preferendo quello parzialmente scremato -. Raccomandati sono gli yogurt e in generale tutti i cibi che hanno un modesto contenuto di grassi (per esempio pesce magro, carni bianche e formaggi non fermentati magri), possibilmente cucinati seguendo metodi di cottura leggera (a vapore, bolliti, a bagnomaria, alla griglia), condendo solo con olio crudo a fine cottura.

Si dovrebbe limitare, inoltre, il consumo della frutta secca (molto ricca di grassi) e della frutta acidula (come mandarini, melograno, ananas, cedro, ribes e limoni), che sollecita in maniera dannosa le pareti gastriche.

I cibi in lista nera per chi soffre di gastrite

Assolutamente da evitare, invece, sono prodotti come i formaggi grassi (tanto più se fermentati come il pecorino e il gorgonzola), carni e pesci grassi (maiale, salmone), e in generale tutti gli alimenti conservati, sott’olio, sotto sale o affumicati. Deve essere ridotto al minimo l’apporto di grassi, quindi è opportuno prestare molta attenzione a condimenti, sughi e salse. Un altro accorgimento importante è quello di non assumere nel corso dello stesso pasto proteine di provenienza diversa: per esempio legumi e uova, oppure formaggi e carne.

Niente alcol

Ancora, è meglio evitare l’assunzione di alimenti freddi (come gelati, granite e bevande ghiacciate), soprattutto a stomaco vuoto, di bevande alcoliche (soprattutto i superalcolici: l’alcol diminuisce la presenza di bicarbonati nel muco), di bibite gassate, di caffè e the, ma anche di spezie. Aglio, pepe e peperoncino rappresentano dei nemici temibili per chi soffre di gastrite. Nella lista nera dovranno finire anche salamoie, sottaceti, pomodori, vino bianco, peperoni, aceto, succo di pomodoro e prodotti di pasticceria che contengono creme.

Il caffè

Una nota dolente per chi soffre di gastrite è rappresentata dal caffè, uno degli alimenti più sconsigliati in assoluto. Il motivo sta nelle sue proprietà eupeptiche, che – soprattutto in presenza di ulcera peptica e gastrite – contribuiscono a ritardare la riparazione della mucosa gastrica. A questo bisogna aggiungere la capacità della caffeina di allentare la resistenza dello sfintere gastro-esofageo, cui spetta il compito di impedire che il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago: in altre parole, la caffeina favorisce il reflusso gastroesofageo. La caffeina – presente non solo nel caffè, ma anche nella cola, nel tè, nel guaranà e nel cacao – aumenta in maniera sensibile la secrezione acida da parte dello stomaco. Non è un caso se, per verificare la secrezione gastrica di un soggetto, i gastroenterologi e gli specialisti ricorrono proprio al cosiddetto test alla caffeina.

Ascoltare il proprio corpo

In qualsiasi situazione, comunque, è importante essere in grado di ascoltare i segnali inviati dal proprio corpo, evitando tutte le bevande e tutti gli alimenti che in passato hanno provocato una digestione cattiva. Sarà dunque opportuno procedere per tentativi (naturalmente quando la fase acuta del disturbo sarà passata), consumando un certo alimento in quantità ridotte e verificando la reazione dello stomaco. Potrebbe accadere, infatti, che un alimento controindicato per un soggetto risulti perfettamente tollerato da un altro.

Altri suggerimenti contro la gastrite

Vale la pena di evidenziare, in conclusione, che la scomparsa dei sintomi della gastrite, oltre che da una corretta alimentazione, dipende anche dall’abolizione di farmaci irritanti per lo stomaco. Il cortisone, ad esempio, agisce sul flusso del sangue nello stomaco, i FANS, invece, inibiscono la produzione di molecole che proteggono la mucosa gastrica. Il fumo di sigaretta. poi, stimola il reflusso gastro-duodenale e aumenta drasticamente il tempo necessario allo svuotamento gastrico.

Il ricorso ai farmaci

Le norme alimentari riportate, infine, possono risolvere il disturbo solo nei casi di forme sporadiche di gastrite. Per i casi cronici, sarà necessario ricorrere a antibiotici e medicinali che permettano di rendere regolare l’attività del tubo digerente. Durante la fase acuta di un attacco di gastrite, naturalmente, sarà necessario seguire scrupolosamente le indicazioni alimentari forniti dal medico.

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