Che cosa è la sindrome da reflusso gastroesofageo?

reflusso gastroesofageo

Accade però in alcuni soggetti che questi riflussi non solo siano più frequenti, ma anche in quantità tali da divenire una vera e propria patologia.

Questa malattia è appunto nota come MRGE  (malattia da reflusso gastro-esofageo) e si manifesta con l’anomala risalita d’acido cloridico e bile nell’esofago.

Quando questa patologia s’estende, arreca bruciori e dolori cronici e necessita di consulti col gastroenterologo.

L’indebolimento, o nei casi più gravi le lesioni, dei tessuti interni dell’esofago può creare campo libero ad ulteriori patologie quali l’esofago di Barret o carcinomi.  

A volte i disturbi gastro-esofagei si manifestano anche con dolori all’altezza dello sterno, cosa che talvolta fa dirottare gli accertamenti su malattie cardio-vascolari.

I sintomi della sindrome da reflusso gastroesofageo

I disturbi del reflusso colpiscono anche alcuni neonati e, l’accumulo di questi rigurgiti nella bocca può anche essere causa di soffocamento.

È facile intuire che si tratta d’una patologia molto seria, che non può certo essere sottovalutata e che può aggravarsi molto facilmente.

Riconducibili a questi disturbi sono quelli di carattere respiratorio come asma, tosse cronica, produzione di catarro, perdite di sangue, patina bianca sulla tonsilla linguare, sensazione di nodo alla gola, faringiti, apnee notturne, dolori nell’atto della respirazione, raucedine, alitosi, fastidiosi muchi in gola.

Come affrontare la sindrome da reflusso gastroesofageo

Il medico di famiglia o meglio lo specialista gastroenterologo rappresentano il modo migliore per risolvere questi disturbi o semplicemente liberarsi dal dubbio che i reflussi siano di natura fisiologica o significhino la presenza della malattia.

La terapia, oltre a prevedere gli specifici medicinali che regolarizzano la produzione acida dello stomaco ed inibiscono le possibilità di reflusso, ha come scopo il riassetto della dieta.

Alla base di questi disturbi possono esservi cattive abitudini alimentari.

Prime tra tutte vanno evitate le pietanze grasse, seguite poi da caffè, pomodori ed agrumi. Occorre dire addio anche alla cioccolata ed è consigliato di mettersi a letto minimo due o tre ore dopo i pasti.

Questo consente allo stomaco di digerire prima del sonno ed in una posizione che non favorisca la possibilità di reflusso.

Assolutamente da bandire sono il fumo e l’alcool.

Solo se non si ottengono soddisfacenti risultati con dieta e medicinali, può essere necessario procedere per vie chirurgiche.

Come facilitare la digestione senza ricorrere a medicinali

Sicuramente facilitare la digestione aiuta a gestire meglio la sindrome del reflusso, ma come fare ad aiutare la digestione?

Medicinali? Quando si legge il foglietto illustrativo (noto anche, volgarmente, come “bugiardino”) non si può praticamente far a meno di notare gli effetti collaterali che il medicinale potrebbe provocare.

Ed è proprio scorrendo lo sguardo tra quelle parole che veniamo colti dalle più recondite paure, seppure esso ci rassicuri sulla recondita possibilità che tali effetti possano davvero verificarsi.

Quando la digestione crea problemi, si verifica quel fastidioso senso di gonfiore, irregolarità e bruciori di vario tipo è preferibile non ricorrere necessariamente ai medicinali ma tentare in primo luogo con rimedi domestici che spesso si rivelano sufficienti.

Con questo senz’altro non si può intendere che sia possibile eliminare il ruolo del dottore e dei medicinali, perché d’essi non possiamo certamente fare a meno, tuttavia i piccoli disturbi possono risolversi con alcune tecniche alternative. Analizziamo assieme quali possono essere:

Yogurt

Qualsiasi supermercato mette a disposizione della propria clientela un’ampia gamma di prodotti che favoriscono la digestione tramite i fermenti attivi.

Si tratta di yogurt da consumarti al cucchiaio oppure da bere comodamente, anche fuori di casa.

Se ne trovano tanti quanti possono essere i gusti possibili, dal naturale e semplice a quelli con aggiunte di biscottini o pezzi di frutta.

Consumarne periodicamente rende più reattivo lo stomaco e servirsene qualora si presentino i disturbi riesce talvolta a far cessare lo scompenso che causa fastidio alleviando il disturbo.

Camomilla

L’infuso di camomilla è di per se ottimo per alleviare i dolori di stomaco. Ma un trucchetto “della nonna” vuole che alla fase d’ebollizione vengano aggiunte anche delle foglioline di alloro, ciò rende l’infuso ancor più aromatico ma soprattutto ancor più efficace contro i dolori allo stomaco.

Infuso della nonna

Tra i rimedi artigianali, che ormai quasi sono persi ma che andrebbero riscoperti, ve ne sono diversi per il mal di stomaco. Tra questi vi è un infuso ottenuto bollendo un po’ d’acqua e zucchero con delle bucce di limone.

Contro l’acidità

L’eccesso d’acidità di stomaco è un classico sintomo della digestione non andata a buon fine. Per ovviare all’inconveniente si è soliti assumere pane o cracker, che dovrebbero “asciugare” il disagio.

Tuttavia, allo stesso modo del latte, pare che dopo l’apparente sollievo iniziale questi prodotti causino un riproporsi del fastidio.

A questo scopo si ricorre a metodi diversi come le camomille oppure masticare finocchio

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