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Gli effetti collaterali del paracetamolo
La domanda che molti di noi si pongono è quella di capire quali sono le reali conseguenze di questi farmaci, in particolare quali sono gli effetti collaterali del paracetamolo, che rappresenta uno dei medicinali maggiormente utilizzati per alleviare mal di testa, mal di pancia ecc.
Il paracetamolo come accennato sopra è indicato nel sollievo sintomatico del dolore occasionale, lieve o moderato, come mal di testa, mal di denti, dolori muscolari, contratture, o mal di schiena e come antipiretico, in stati febbrili.
Se paragoniamo il paracetamolo ad altre medicine, il suo profilo di sicurezza risulta relativamente buono a dose normale, e proprio per questo motivo risulta essere un medicinale che può essere venduto liberamente in farmacia anche senza ricetta medica.
Il rischio degli effetti collaterali del paracetamolo
Ovviamente esistono anche degli effetti collaterali del paracetamolo che non sempre vengono considerati, vista la facilità con cui viene venduto e acquistato.
Le reazioni avverse che più si sono riscontrate durante il periodo di utilizzo del paracetamolo, sono:
- tossicità epatica e renale
- alterazioni nel sangue
- ipoglicemia
- dermatite allergica
Il paracetamolo non deve essere preso per lunghi periodi di tempo, né tanto meno assunto in alte dosi.
Queste poiché, nonostante a dose terapeutica normalmente non presenti effetti tossici, a dose molto elevata (come anche nell’uso prolungato continuo) può causare – a partire dalla terza settimana di utilizzo – effetti di tossicità nel fegato.
Se la febbre persiste più di tre giorni, il dolore più di tre giorni in bambini e cinque giorni in adulti, oppure il dolore o la febbre peggiorano o appaiono altri sintomi, si dovrà valutare la situazione clinica e non proseguire con l’assunzione di un medicinale che probabilmente non è indicato a risolvere tale situazione.
Per il mal di gola non lo si deve prendere più di due giorni consecutivi, senza valutare la situazione clinica.
Dose tossica di paracetamolo
Si considera la dose minima tossica è 6 grammi negli adulti e più di 100 mg/Kg di peso nei bambini.
Si sono riscontrati casi di tossicità in adulti con dosi giornaliere inferiori a 4 grammi, soprattutto se si associa al consumo di alcool, perfino in quantità moderate, o altre medicine che potenzino la tossicità nel fegato.
Il paracetamolo nei bambini deve essere dosato in base al peso, perché dosi elevate di questa sostanza nei bambini, possono provocare anche la morte.
Overdose da paracetamolo
L’overdose da paracetamolo provoca nausea, vomito, anoressia, malessere generale, dolore addominale e diarrea durante le prime 24h.
La tossicità epatica non si manifesta fino a passate 48-72 ore dall’ingestione.
Se si è ingerito troppo paracetamolo, bisogna andare subito in un centro medico. Anche se non ci sono sintomi o segni significativi, gli effetti più gravi possono causare la morte.
Questi non si manifestano immediatamente dopo l’ingestione, ma, a partire dal terzo giorno.
Esiste un antidoto specifico per la tossicità prodotta dal paracetamolo: la N-acetilcisteína, che può essere somministrata per via intravenosa o per via orale.