Vediamo quali sono le cause di questo disturbo, come si manifesta e le modalità di cura.
Le cause
Lo pneumotorace è provocato dall’accumulo di aria o di gas, o dallo “scoppio” di una bolla in seguito alla rottura di alcuni alveoli. All’origine di ciò può esserci un forte colpo di tosse o uno sforzo improvviso, soprattutto se il soggetto è particolarmente esile di corporatura. Oppure il disturbo può derivare dalla complicanza di alcune malattie respiratorie, per esempio l’asma bronchiale. A causare la malattia può anche essere un ascesso polmonare, un’infezione che si espande nello spazio pleurico, con la comparsa di funghi, batteri e virus. Lo pneumotorace, però, è spesso la conseguenza di violenti colpi sul torace o traumi derivanti da un incidente stradale. In altri casi ancora, piuttosto rari, la patologia insorge a causa della puntura eseguita nello spazio pleurico a scopo curativo o diagnostico: la toracentesi.
Pneumotorace catameniale
Questa particolare tipologia di pneumotorace si manifesta entro 48-72 ore dopo l’inizio del ciclo mestruale, e nella maggior parte dei casi compare a destra. Il 3-6% delle donne in età fertile viene colpito da tale disturbo, il cui sintomo principale è un dolore vago al torace. Gli esperti ritengono che riguardi soprattutto le donne che soffrono di endometriosi.
Sintomi
Il sintomo principale è un dolore improvviso e intenso ad un lato del torace (di solito il destro), associato spesso a tosse secca. Quando il dolore si affievolisce rimane un senso di indolenzimento e peso sulla parte interessata. Nella fase più acuta della malattia possono insorgere anche difficoltà respiratorie e aumento dei battiti del cuore, in particolare se si soffre di malattie ai polmoni o al cuore. I sintomi scompaiono quando l’aria nello spazio pleurico si riassorbe e il polmone torna ad espandersi. Per individuare lo pneumotorace basta una visita medica approfondita. Con lo stetoscopio il medico si accorge di eventuali rumori durante la respirazione, e poi vengono eseguite alcune radiografie durante la fase dell’inspirazione. Per avere una diagnosi più precisa, è consigliabile sottoporre il soggetto ad una Tac, per identificare la presenza di bolle d’aria nei polmoni.
Cure
Se il soggetto è in buone condizioni di salute ed è giovane, in genere guarisce da solo. L’aria si riassorbe lentamente con il passare dei giorni, e per la completa guarigione bisogna attendere due settimane. In alcuni casi, invece, quando è necessario, si procede all’aspirazione dell’aria attraverso un catetere collegato ad una siringa, oppure ad un vero e proprio drenaggio. Se lo pneumotorace compare spesso, è bene ricorrere ad un intervento chirurgico. Esistono alcune tecniche di chirurgia mininvasiva che consentono di operare con strumenti a fibre ottiche. La tecnica più diffusa si chiama toracoscopia video assistita. Questo intervento è molto efficace lascia soltanto tre piccolissime cicatrici.
Vorrei gentilmente chiedere se io che sono asmatica e porto la CPAP da 5 anni che mi crea qualche disturbo,ho 71 anni e da poco tempo ho incominciato a digrignare i denti per l’aria che mi entra dal naso in bocca, ho provato un bike ma si muove e mi fa paura che mi scappi giù, così ho dovuto togliere un molare sano perchè aveva cominciato a dondolare parecchio!
Non mi può capitare in questo casi, Asma e CPAP… un PNEUMOTORACE?
Grazie se mi risponderete e mi darete qualche consiglio per tranquillizzarmi.
Cordiali saluti.
Per Maria. Questi sono pareri che non si possono dare per email, è sempre necessario un medico specialista che esprima un parere dopo una visita specifica alla persona.