Che cos’è la “commissione di massimo scoperto”?

I titolari si un conto corrente hanno quasi sempre a disposizione quello che viene chiamato “scoperto”, si tratta di una somma che viene riconosciuta come una sorta di prestito. Il credito che la banca mette a disposizione del proprio cliente viene chiamato fido, ma vi è un tetto massimo che non deve essere superato. E qui entra il gioco la commissione di massimo scoperto.

commissione di massimo scoperto

La commissione di massimo scoperto

La commissione di massimo scoperto, altro non è che la commissione che le banche chiedono ai propri clienti quando viene superata la somma massima accordata nel caso ci sia uno “scoperto del conto”. La legge regolamenta la commissione di massimo scoperto, ma le banche non danno quasi mai informazioni chiare e quindi i clienti si trovano in balia della confusione e della disinformazione.

Come spiegato sopra, se il conto è “in rosso”, di solito la banca fornisce ai clienti una somma per così dire di emergenza. Questa somma sarà disponibile per coprire eventuali pagamenti, è un vero e proprio fido, che se superato genera la commissione di massimo scoperto. La commissione viene applicata quando vi è quella che viene definita “massima passività”.

Cosa fare?

La commissione di massimo scoperto è un onere, un costo, una spesa, che il cliente dovrebbe capire, conoscere e tenere sotto controllo. E’ bene che ogni correntista si informi sul costo di un eventuale commissione per massimo scoperto. Il calcolo varia in base alla quantità accumulata. E’ una spesa consistenza ed è quindi bene tentare di non incorrere in questo pagamento.

Chi paga la commissione?

L’importo è a carico di coloro che hanno un fido, e può essere applicata solo quando questa condizione si verifica per un periodo superiore ai 30 giorni. La legge che regolamenta la commissione di massimo scoperta è la L. 2/2009, art 2/bis.

Le novità

Non molti sanno che l’importo della commissione non può essere maggiore dello 0.5% del totale del fido relativo al trimestre. Questa importante novità introdotta con il D.L. Fiscale dell’Aprile 2011 è davvero importante e a molti sconosciuta.

La manovra finanziaria ha stabilito che se la commissione per il massimo scoperto è regolata dal contratto, non sarà possibile applicare una commissione maggiore dello 0.5% su ogni trimestre, anche quando la somma non viene usata. Se però il contratto tra la banca e il correntista non stabilisce uno scoperto di conto, in caso il limite venga oltre passato, verranno applicate delle commissioni abbastanza importanti, che possono variare a seconda della durata di questa situazione e dell’importo in questione.

Tradotto in termini pratici possiamo afferma che le norme spiegate sopra dove era necessario che la durata di questa situazione di massimo scoperto superasse il mese, e che il cliente avesse a disposizione un credito, non valgono. E’ bene perciò porre la massima attenzione e capire bene quali sono le norme contrattuali con la propria banca.

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