Scelta degli elementi di cucina per facilitare le pulizie

Per questo occorre prestare molta attenzione ai particolari della cucina, anche a quelli nascosti, di cui solitamente non ci rendiamo conto, per scegliere modelli che possano facilitarci nel mantenere l’igiene necessaria in questo ambiente.

Elementi della cucina e pulizie

Gli elementi della cucina dunque a cui occorre prestare attenzione da questo punto di vista sono:

  • raccordi fra le superfici
  • fessure della cucina
  • materiali di rivestimento
  • finiture

Raccordi fra superfici

Un luogo che può diventare facilmente ricettacolo di sporcizia è batteri è il raccordo fra le superfici di un piano.

Si tratta di particolari potenzialmente presenti in molte zone della cucina:

  • Nel perimetro che si trova tra il bordo rialzato del lavello e il piano di lavoro
  • Nel bordo sporgente delle maniglie ad incasso
  • Nel punto di unione fra profilo frontale e piano di lavoro, se l’angolo formato è retto.

Per ovviare a questi inconvenienti, occorrerebbe scegliere:

  • Lavelli incassati nel piano di lavoro, perfettamente a filo con il piano, senza dislivelli
  • Maniglie ad incasso con bordo a filo, oppure maniglie tradizionali
  • Angolo raccordato fra profilo frontale e piano di lavoro.

Fessure

In cucina si possono trovare molte fessure, piccole e quasi invisibili, che se lasciate tali diventano immediatamente nidi perfetti per germi e sporcizia.

Le possibili fessure possono trovarsi:

  • Tra il profilo frontale e il piano di appoggio
  • All’interno dei profili per l’aggancio di elementi alle pareti e agli schienali attrezzati per la cucina.

Le fessure possono essere evitate con l’inserimento di elementi in gomma siliconica, in alluminio o in altri materiali, che evitino il formarsi di sporcizia indesiderata e aiutino a rendere le superfici più lisce e facili da pulire.

Materiali di rivestimento

I materiali che rivestono le cucine possono aiutarci nella fase di pulizia oppure no; questo dipende dalla loro resistenza allo sporco e dalla facilità con cui possono essere puliti, ma dipende anche dalla loro resistenza ai graffi e alle impronte.

I graffi infatti, oltre che antiestetici, col tempo possono diventare essi stessi ricettacoli di sporco difficili da pulire, mentre le impronte sulle superfici non contribuiscono sicuramente a rendere l’aspetto della cucina igienico.

I criteri con cui scegliere i materiali di rivestimento per la cucina sono dunque i seguenti:

  • Resistenza allo sporco
  • Resistenza ai graffi
  • Facilità di pulizia
  • Proprietà antimpronta.

Meglio quindi preferire alluminio, laminati di colore chiaro o legni con trattamenti e verniciature appositi.

Superfici e finiture

Le superfici della cucina, che sono quelle che costituiscono i rivestimenti delle ante, dei profili, del piano di lavoro, possono assumere diversi aspetti, che le caratterizzano molto dal punto di vista estetico.

Tuttavia, non sempre tali caratteristiche visive hanno poi una risposta positiva dal punto di vista funzionale e pratico, soprattutto in merito alla pulizia, che può essere resa difficile dalla conformazione di alcune superfici.

Ad esempio le superfici opache trattengono maggiormente lo sporco rispetto a quelle lucide; i laminati antigraffio invece hanno superfici ruvide con profondità diverse: più sono elevate queste profondità, più è difficile arrivare a eliminare lo sporco che vi si deposita, soprattutto perché quest’ultimo penetra nei pori.

Le superfici goffrate, tanto care a un certo tipo di estetica, vanno invece evitate nelle zone poste vicino all’acqua e soprattutto dove l’acqua è molto calcarea, poiché è proprio l’antiestetico calcare che si depositerà più facilmente nelle cavità e che risulterà difficile da eliminare.

La superficie rigata, altra caratteristica cara all’estetica, può non risultare molto facile da pulire e igienizzare: tutto dipende dalla profondità delle concavità.

Per riassumere dunque, le superfici vanno scelte preferendo finiture:

  • lucide
  • più lisce possibili
  • non goffrate nelle zone vicino all’acqua
  • rigate con cavità poco profonde ed assenza di chiusure laterali, sulle quali potrebbe depositarsi ulteriore sporco

e inoltre:

  • spigoli raccordati e non vivi, più facili da pulire

In generale, il discorso è molto semplice: più ci troviamo di fronte a superfici regolari, con poche giunture, poche cavità, lisce e uniformi, maggiore sarà la possibilità di pulirle facilmente, velocemente e in modo approfondito, utilizzando semplicemente un panno con acqua e detersivo neutro o specifico per il tipo di materiale scelto.

Si tratta di un concetto piuttosto semplice, applicabile anche al resto della casa.

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