Per ristrutturare la cucina, è possibile avvalersi dell’esperienza di architetti e consulenti che sono sicuramente in grado di accorciare i tempi di lavoro ottimizzando i costi del progetto e della costruzione. In ogni caso, tutti gli impianti devono essere progettati meticolosamente e la stesura del progetto finale va sottoposta all’approvazione di uno specialista abilitato che avrà cura di verificare che tutti gli impianti per la cucina previsti siano a norma.
Il cliente, da parte sua, avrà il dovere e il diritto di chiedere i certificati che stabiliscono per legge che gli impianti installati rispettano i requisiti imposti dalla legge e deve, a sua volta, anche avere la cura di conservarli. Quando si progetta la ristrutturazione di una cucina, quindi, è fondamentale valutare in anticipo alcuni impianti principali, come quello di areazione, di ventilazione e naturalmente l’impianto elettrico.
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Impianti per la cucina: areazione
L’impianto di areazione, in genere, può essere di due tipi differenti: c’è un impianto di areazione a filtro e uno di aspirazione naturale. Tra i due, l’impianto di areazione naturale è quello più efficace ma – al contempo – anche quello più complesso da progettare.
Questo perché un impianto naturale può essere pensato in diversi modi: da una parte è possibile progettare l’aspirazione degli odori di cucina attraverso una canalina che passa per un controsoffitto; dall’altra, invece, è possibile creare direttamente un muro verticale per cui passano fumi e odori della cucina. In tutti i casi, è consigliabile affidarsi a degli esperti soprattutto per valutare la vicinanza degli impianti rispetto alle aperture esterne quali porte e finestre.
Impianto per la ventilazione in cucina
L’impianto di ventilazione è al secondo posto tra i circuiti più importanti da installare in una cucina. A questo proposito, infatti, esiste una precisa normativa che impone l’installazione in cucina di almeno due buchi grigliati che mettono in comunicazione l’ambiente interno con l’esterno.
Questi fori sono obbligatori e vanno realizzati rispettivamente e in basso e in alto rispetto alla parete della cucina: in questo modo, il ricambio dell’aria è garantito. I fori, tuttavia, devono essere realizzati in base al piano di cottura esistente in cucina. Ad esempio, se il piano prevede 5 accensioni, il foro alla parete deve essere praticato con un diametro di almeno 10 cm per 10 cm. Invece, le cucine dotate di piani di cottura elettrici o in ceramica possono evitare il foro in basso ma limitarsi ad adeguare la parete solo con il foro in alto.
Impianto elettrico
L’ultimo impianto principale da progettare in cucina è naturalmente quello elettrico. Come avviene per tutte le altre stanze della casa, anche in cucina è obbligatorio avere un interruttore salvavita e un dispositivo in grado di staccare la corrente ad ogni singolo elettrodomestico presente.
Una normativa impone che lo spazio di ogni presa elettrica presente in cucina deve essere di 30 centimetri di altezza rispetto al pavimento. Inoltre, la norma impone che debbano esserci almeno 5 prese e un punto luca da cui si diffonde l’illuminazione elettrica in cucina attraverso una o più luci.
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