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Proteggersi dalle allergie primaverili
Cerchiamo di capire come proteggersi dalle allergie primaverili.
Cos’è il raffreddore da fieno?
Il cosiddetto “raffreddore da fieno” (talvolta anche detto “febbre da fieno”) è un’espressione importata dalla parola hayfever degli autori anglosassoni che per primi l’anno descritta. Essa è entrata, ormai, nell’uso comune per indicare patologie allergiche o, più in generale, rinite allergica. L’espressione nasce dall’erronea convinzione che i sintomi simili a quelli dell’influenza (starnuti, sgocciolamento e congestione nasale), derivino in qualche modo dal fieno. In realtà, esiste solo una coincidenza temporale tra la raccolta del fieno ed il risveglio delle “allergie primaverili”.
Perché in primavera si risvegliano le allergie?
Le riniti allergiche possono presentarsi in diversi momenti dell’anno. Gli stessi sintomi possono essere scatenati da un’ampia varietà di allergeni, inclusi i pollini, gli acari, le muffe e gli allergeni di animali domestici, ecc. Nelle zone a clima temperato come l’Italia, i pollini che si liberano nell’aria prevalentemente nel periodo primaverile, sono la causa più comune di rinite allergica.
Malgrado la credenza popolare, i pollini allergizzanti più importanti non derivano da piante con fiori colorati e profumati o dai “pioppi”. Piuttosto si tratta di alberi e fiori scarsamente appariscenti come quelli delle graminacee ed altre erbe infestanti che vengono impollinate dal vento. I pollini hanno delle stagionalità distinte in relazione alle specie di piante da cui provengono e alla localizzazione geografica. Pertanto, essi causano sintomi stagionali che prevedono periodi di relativo benessere nel resto dell’anno. In alcuni paesi tropicali i pollini sono presenti tutto l’anno e, purtroppo, causano sintomi persistenti.
Esistono dei rimedi naturali per proteggersi dalle allergie primaverili?
Negli ultimi anni, da parte dei ricercatori, si è assistito ad un notevole aumento di interesse per la cosiddette Medicine Complementari e Alternative per proteggersi dalle allergie primaverili. Ciò ha portato ad un aumento degli studi sull’argomento con l’acquisizione di dati preliminari di un certo interesse.
Tra le piante più studiate per la rinite allergica, il farfaraccio (Tussilago petasites) si è dimostrato efficace nel ridurre la congestione nasale. Esistono dati preliminari che mostrano una certa efficacia in più della metà di pazienti trattati da parte di estratto di ortica (Urtica dioica) se assunto ai primi sintomi di rinite. Tra le piante derivate dalla Medicina Ayurvedica Indiana, la Tinospora cordifolia ha mostrato una significativa riduzione degli starnuti, dello sgocciolamento, del prurito e dell’ostruzione nasali.
A fronte di una lunga lista di erbe considerate tradizionalmente utili nel trattamento delle malattie allergiche, solo poche sono state effettivamente oggetto di studi clinici.
È possibile una profilassi preventiva per proteggersi dalle allergie primaverili?
Oggi sappiamo che a determinare lo sviluppo della rinite e dell’asma su base allergica contribuiscono fattori genetici, fattori derivanti dall’interazione materno-fetale durante la vita uterina e fattori ambientali. L’allattamento esclusivo al seno e l’evitare l’esposizione al fumo di tabacco sono manovre di prevenzione raccomandabili a tutti, per la prevenzione di allergie e non solo. Ci sono evidenze scientifiche, inoltre, dell’utilità di particolari diete di esclusione per le mamme durante la lattazione e degli idrolisati proteici come supplemento o alternativa al latte materno, per i bambini ad alto rischio di sviluppare allergie in caso di spiccata familiarità per tali disturbi. Deve essere ancora dimostrato un chiaro effetto preventivo del solo evitamento dell’esposizione agli acari della polvere durante la gravidanza o appena dopo la nascita. La prevenzione per proteggersi dalle allergie primaverili, intesa come evitamento dell’esposizione agli allergeni, è chiaramente difficilmente attuabile per le pollinosi, per ovvi motivi pratici.