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Come funziona la dieta South Beach
La dieta South Beach è stata formulata dal cardiologo americano Arthur Agatston, allo scopo di aiutare le persone a migliorare la propria salute e, parallelamente, a perdere peso in modo naturale.
Nelle intenzioni di Agatston, questa dieta dovrebbe essere flessibile, pratica, efficace e adattabile alle esigenze individuali.
È stata pure definita una dieta “per gli amanti del cibo”, in quanto non esclude alcuni alimenti solitamente esclusi dagli altri regimi, come i dolci.
Sembra uno stile di vita salutare, piuttosto che un regime alimentare, in quanto non si basa sul conteggio di calorie, o sulle quantità di carboidrati e grassi.
Si basa, invece, su una serie di alimenti da consumare in modo ragionevole, non eccessivo.
Essendo, inoltre, varia e appagante per il palato, questa dieta è più facile da seguire e da adottare come regime permanente.
La dieta South Beach, dunque, si fonda sul consumo di fonti di fibre, quali:
- frutta
- verdura e cereali
- legumi
fonti proteiche come:
- carne
- pesce
- frutti di mare
- soia
- latte e prodotti caseari magri
fonti di grassi insaturi come:
- pesce
- oli di origine vegetale
- noci
- frutta secca
L’alimentazione sana non basta, perciò la South Beach promuove anche l’attività fisica, da praticare quotidianamente.
I benefici della dieta South Beach
Tra i primi benefici, notiamo che questa dieta riporta alla normalità i livelli di glicemia nel sangue, evitando picchi insulinici e riducendo lo stimolo a consumare dolci e carboidrati semplici.
Poi, è plausibile la riduzione del rischio di malattie dell’apparato cardiocircolatorio, di ictus, prediabete e diabete.
Inoltre, si dovrebbe abbassare il colesterolo cattivo e dovrebbe verificarsi una riduzione dei trigliceridi, l’abbassamento della pressione arteriosa e la diminuzione della glicemia.
Non di meno, l’unione tra alimentazione bilanciata ed esercizio fisico riduce l’insorgere di infiammazioni croniche, arteriosclerosi e artrite.
Forse, questa dieta potrebbe anche contrastare l’insorgere di cancri, sindrome di Alzheimer e depressione. Sembra, inoltre, che molte persone che l’hanno provata abbiano riscontrato miglioramenti sull’umore, l’autostima e la vitalità.
Come ogni dieta, si può incorrere in alcuni rischi, soprattutto nella fase che elimina i carboidrati e obbliga l’organismo a ricavare energia da grassi e proteine.
Questo processo produce tossine potenzialmente dannose per l’organismo, come intossicazioni ai reni e al fegato. Poi, l’eliminazione di frutta, sempre nella prima fase, causa carenze vitaminiche e minerali.
Un altro svantaggio nascosto è il non conteggio delle calorie, che apparentemente può sembrare positivo; infatti, la dieta South Beach viene pubblicità focalizzando l’attenzione proprio su questo punto.
In realtà, chi non è pratico del contenuto calorico degli alimenti, può facilmente sbagliare le dosi e i consumi, rischiando di ingrassare invece di dimagrire.
Inoltre, non vengono poste restrizioni alla quantità degli alimenti, quindi, facendo l’esempio delle uova, qualcuno potrebbe sentirsi legittimato a mangiarne in grosse quantità, assumendo ingenti apporti calorici e innalzando il colesterolo.
Nessuna restrizione nemmeno per noci e frutta secca, alimenti altamente calorici.
Questi errori potrebbero ridurre o eliminare il calo di peso, obiettivo iniziale di questa dieta.
Programma e alimenti
La prima tappa della dieta South Beach è la più breve; si tratta di un periodo di sole due settimane.
L’obiettivo di questa fase è quello di ottenere la perdita di peso, attraverso l’eliminazione progressiva dello stimolo della fame e la ricerca di un equilibrio nella percentuale di zucchero presente nel sangue.
In queste due settimane, l’alimentazione si basa su cibi molto nutrienti e dall’asso tasso proteico quali pollame, frutti di mare e carne magra di vitello o manzo.
Nel caso dei vegetariani, vengono proposti legumi, soia e prodotti derivati.
Oltre alle proteine, sono inserite nella dieta le fibre, attraverso il consumo di verdure con basso indice glicemico, formaggi magri, uova e grassi insaturi come olio extravergine di oliva.
Interessante notare che in questa dieta sono molto importanti gli spuntini, che dovrebbero essere due al giorno; indicati alimenti leggeri ma nutrienti.
Poi, ancora più interessante il fatto che sono ammesse piccole quantità di dolci, senza zucchero, a cena.
Da evitare nella prima fase
Nella prima fase sono, tuttavia, da evitare i carboidrati, il fegato, alcune parti del pollo, talune verdure, la frutta, il latte e lo yogurt, i condimenti e i grassi animali, nonché gli alcolici.
La perdita di peso osservabile va dai 3 agli 8 chili, in questa prima fase. La seconda fase, quella centrale, mira a una perdita costante di peso ed è, dunque, indicata per chi intende perdere molti chilogrammi.
Nulla toglie di poter seguire questa alimentazione anche in casi di leggero sovrappeso o di adozione di uno stile di vita sano.
Agli alimenti della prima fase, si aggiungono gradualmente alcuni carboidrati, meglio se integrali.
Poi, sono ammessi patate dolci, legumi e zucca.
Altri alimenti restano quasi del tutto banditi, come le farine raffinate, le patate e le marmellate. In questa fase, la perdita di peso si attesta intorno al mezzo chilo per settimana.
Solo dopo aver adottato pienamente il regime alimentare South Beach e ottenuto il peso forma, si può passare alla terza e ultima fase.
È da questo momento che si inizia a osservare questa dieta come un regime alimentare costante, in quanto le buone abitudini acquisite permettono di mantenere il peso forma.
Si possono a questo punto aggiungere alcuni cibi più sfiziosi, da consumare saltuariamente e con moderazione.
Se si dovesse di nuovo ingrassare, si può ritornare alla prima fase e ripetere il trattamento daccapo.
Alimenti preferiti della dieta
Sono tanti gli alimenti sani promossi dalla dieta South Beach, ma ce ne sono 6 in particolare, che sono ancora più salutari e benefici degli altri, perché ricchi di vitamine, sali minerali e antiossidanti.
Tre sono ammessi già nella fase iniziale e sono:
- pomodori, ricchi di licopene
- spinaci e le altre verdure a foglia verde, ricchi di antiossidanti, folati e vitamine
- noci e frutta secca, fonti di Omega 3, proteine e fibre.
Nella seconda fase, si aggiungono altri tre alimenti preziosi:
- mirtilli, che contengono antiossidanti e antocianine
- patate dolci, ricche di carotenoidi, antiossidanti, calcio, potassio e vitamina C
- melagrana, fonte di flavonoidi.