Come si può combattere la zanzara tigre?

Come si può combattere la zanzara tigre?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il problema si è proposto in Italia in tempi relativamente recenti, con una prima apparizione attestata nel 1990 a Genova. Come insetto non è predisposto a volare molto lontano, un’esemplare adulto può allontanarsi di solo qualche centinaio di metri dal luogo in cui è nato. Le uova però, una volta deposte possono rimanere vitali anche per molti mesi. Proprio a seguito di questo fenomeno, i commerci (soprattutto quelli di pneumatici usati) hanno trasportato come effetto collaterale il problema zanzare tigre. A favorire ulteriormente la diffusione delle zanzare è il concomitante surriscaldamento globale, anch’esso causato e non risolto dall’uomo.

La zanzara tigre si riconosce da tutte le altre per la caratteristica colorazione nera, tratteggiata di bianco (proprio per questo viene denominata scientificamente “Aedes Albopictus”, che si può approssimativamente tradurre “fastidio tratteggiato di bianco”). Le femmine di zanzara tigre sono leggermente più grandi (siamo intorno ai 5-6 millimetri, zampette escluse). Occorre conoscere questi dettagli sul ‘nemico’ in modo da poterlo affrontare con maggiore efficacia. Per questo occorre precisare che la zanzara tigre agisce di preferenza nelle ore diurne. I maschi delle zanzare tigre si nutrono di sostanze zuccherine che trovano nell’ambiente, le sole femmine importunano con le loro punture giacché hanno bisogno di sangue per nutrire le uova. Occorre considerare che ogni zanzara, cibatasi una sola volta si sangue, può deporre un quantitativo di uova tra le 50 e le 100 unità. Queste uova possono sopravvivere a secco per mesi ma necessitano d’entrare in contatto con l’acqua per evolversi in larve. l’acqua generalmente giunge loro sotto forma di pioggia, annaffiatura del giardino, rugiada, ecc. La zanzara tigre può deporre più volte nella sua vita una serie di uova, ma per farlo ha sempre bisogno di una dose di sangue.

Continuiamo a conoscere la zanzara tigra per combatterla più efficacemente. Scopriamo assieme, come si riproduce e come possiamo evitare che tale riproduzione avvenga nel giardino di casa.

Capire come nascono e si sviluppano le zanzare tigre, è fondamentale perché così si potrà evitare che esse trovino terreno fertile proprio vicino la nostra casa. Infatti, se in natura le zanzare si sviluppano nei ristagni tipici delle foreste (negli incavi degli alberi, nelle pozzanghere, ecc.), in città si sviluppano negli incavi fognari, nei sotto vasi, negli interstizi degli infissi, ecc. La zanzara in sostanza, per far evolvere le proprie larve (che come farfalle si evolvono in diverse fasi fino a sviluppare l’insetto adulto, cui noi siamo più abituati) sfrutta accumuli d’acqua, anche momentanei. Il fatto che tale insetto si sia tanto bene adattato ai contesti cittadini è perché essi brulicano di interstizi e ristagni nei quali le zanzare possono lasciare le proprie uova in attesa che completino la propria metamorfosi evolutiva.

Tra aprile e novembre -nel nord Italia nella fattispecie -si verifica il cosiddetto ‘periodo di volo’, ossia la stagione nella quale maggiormente si muovono zanzare adulte pronte a pungere. Nel centro-sud della penisola, il fenomeno si registra a partire da febbraio-marzo e fino a dicembre. Le cause di questa discrepanza sono tutte climatiche e proprio per questo suscettibili di variazioni in relazione all’andazzo del clima. Le uova vengono deposte col tempo freddo e si schiudono con la primavera e i primi tepori. È erroneo pensare che la zanzara tigre punga solo gli uomini, sono infatti soggetti ‘ a rischio ‘ anche gli animali domestici (cani e gatti) uccelli, e persino gli anfibi ed i topi. Come abbiamo detto “i pasti” delle zanzare si compiono di giorno, ma è possibile identificare anche un orario prediletto. Sostanzialmente le zanzare disdegnano le ore più calde e si muovono in prevalenza al mattino ed al tramonto.

Quando punge la zanzara inietta anche una piccola quantità di saliva, ciò impedisce al sangue di coagularsi. Proprio questa iniezione è la causa della reazione allergica che provoca pruriti e la caratteristica bollicina arrossata post puntura che tanti prodotti promettono di alleviare. La stessa iniezione può causare la trasmissione di malattie, per l’uomo e per gli animali (fatto questo, per fortuna nostra, raro in Italia).

Punture, allergie, malattie. Cosa può davvero trasmettere una zanzara tigre? Cosa occorre fare in caso di puntura? Come rendere la casa un ambiente inospitale per gli insetti?

La puntura di una zanzara è un fatto piuttosto ricorrente nelle nostre vite ed è evidente che la maggior parte di queste costituisce un piccolo disagio cui facciamo a malapena caso. Esistono però diversi casi all’anno in cui le punture, su soggetti allergici e sensibili, diventino causa di un immediato consulto al pronto soccorso. Le punture, infatti, in soggetti particolari e soprattutto quando sono in un grosso numero possono diventare un serio disagio. Quindi, in Italia, possiamo per ora dire che il rischio di contrarre malattie da una zanzara tigre è abbastanza remoto (secondo stime e casistica attuali), tuttavia il rischio più sostanziale legato alle zanzare è quello di poter causare reazioni allergiche.

Giunti a questo punto della nostra guida dovremmo aver compreso abbastanza delle zanzare per poter capire cosa fare per combatterle. Anzitutto si deve rendere la casa e i suoi dintorni un luogo inospitale per la proliferazione delle zanzare e molto più ospitale per gli esseri umani. È decisivo eliminare qualsiasi, benché minima, area di ristagno dell’acqua sia essa in una cavità in un albero , in un vaso, in un ornamento, in una fontana, un laghetto, una bottiglia, ecc. Evitare che le acque ristagnino è essenziale per evitare che lì possano essere deposte con successo delle uova di zanzara. Spesso si dimenticano attrezzi da lavoro, secchi, annaffiatori, vasi, con residui di acqua. Ciò va il più possibile evitato. Si pensi ad esempio alle piante che vengono poste nella sola acqua per crescere, se ciò giova alla pianta può anche purtroppo creare un habitat favorevole alle larve di zanzara. Il giardino è il luogo di maggior proliferazione, ma non si devono dimenticare serre, balconi e garage.

Per evitare i ristagni vicino le cavità degli alberi, occorre versare sabbia o terra in prossimità del sito dove si sono riscontrati ristagni. Si devono evitare tutti gli accumuli di acqua piovana, magari evitando contenitori non utilizzati o sigillandoli. Qualsiasi pozza d’acqua, sia frutto dell’irrigazione o magari abbeveratoio per gli animali, va lavata e sostituita almeno una volta a settimana.

La lotta alla zanzara tigre parte necessariamente dalle larve e non solo dai prodotti per scacciare gli esemplari adulti. Per questo sono necessari prodotti larvicidi e la rimozione di qualsiasi aria di ristagno delle acque.

Evitate le aree di ristagno delle acque più evidenti, possono rimanere altre che non si possono evitare. È per esempio questo il caso dei vasi con le piante, il cui sottovaso è uno dei principali ‘incubatori’ per centinaia di migliaia di zanzare. Per contrastare queste proliferazioni esistono prodotti larvicidi che contrastano le larve, rimanendo innocui per le piante o per gli eventuali animali che dovessero abbeverarsi con tali sostanze (si pensi ad esempio all’eventualità che la famiglia possegga animali domestici). Se nel giardino di casa vi è un bel laghetto artificiale o magari una fontana, in queste acque potrebbero essere allevate delle specie di pesci che sono voraci divoratori delle larve di zanzara (è questo caso dei pesci rossi e delle gambusie per esempio).

Occorre ricordare il potere larvicida del rame. Questo metallo posto nell’acqua in dosi di almeno 20 grammi per ogni litro, ha effetti letali sulle larve di zanzara. Per continuare l’idrocultura delle piante, occorre introdurre filamenti di rame nelle quantità pocanzi indicate.

Queste misure fin ora descritte, seppur efficaci deterrenti contro le larve, non sono efficaci sugli esemplari adulti. Poniamo il caso che una casa sia abitata da fastidiose zanzare adulte, pur ponendo alla perfezione le condizioni indicate non si otterrebbe giovamento.

Per uccidere gli esemplari adulti spesso ci serviamo di quanto prima abbiamo a portata di mano. Giornali, ciabatte, fazzoletti, e quant’altro sono gli arnesi prediletti. Tuttavia uccidere una zanzara che si è appena nutrita può voler dire macchiare il muro con del sangue. Per evitare ciò è preferibile aver a disposizione uno spray specifico.

Se si preferisce la via ‘naturale’ è possibile procurarsi una pianta di piretro, molto simile alle margherite e che combatte efficacemente le zanzare. Questa pianta contiene sostanze capaci di paralizzare le zanzare e condurle alla morte. Si tratta di un rimedio naturale e tra i meno pericolosi (infatti è alla base di alcuni prodotti usati per l’agricoltura biologica). I piretroidi sono la sostanza in questione che è alla base di tanti insetticidi cui siamo abituati, sotto la forma di piastrine, candele e zanteroni. Non meno efficace può essere la citronella.

[Fonte: “ScaccoMatto alla Zanzara Tingre in quattro mosse”, ottimo per gli approfondimenti sul tema]

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2 commenti su “Come si può combattere la zanzara tigre?”

  1. L’articolo è interessante ma bisogna pensare che il posto ideale per le zanzare sono le fogne pubbliche o private. Inutile rimuovere l’acqua sotto un vaso di fiori quando vi potrebbero essere migliaia di zanzare che depositano uova nelle fogne.

  2. capisco che per debellare la specie si debbano fare le cose su menzionate, ma le zanzare che si sviluppano a 500 m da casa mia magari arrivano pure a pungere me, quindi vorrei sapere come tenerle lontane visto che ora mai sono una realtà volante e pungente

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