Come lavare bene i vestiti senza danneggiarli?

Fare il bucato non è sempre semplice come lasciano intendere molte pubblicità del settore, in cui casalinghe sorridenti tirano fuori dalla lavatrice prodotti come nuovi, asciutti, profumati e dai colori sfavillanti. Quindi, cosa bisogna fare per lavare bene i vestiti senza danneggiarli?

Non c’è da sentirsi inadeguate se qualche volte gli slip bianchi s’ingrigiscono o perdono d’elasticità, i maglioncini perdono tonalità di colore, le canottiere entrano bianche ed escono rosa, ecc.

Cerchiamo di capire assieme cosa può andare storto nelle fasi del lavaggio, prestando maggiore attenzione alle informazioni che i capi stessi ci danno.

Lavare bene i vestiti leggendo l’etichetta di lavaggio dei capi

La tabella che potete qui vedere riporta i simboli del lavaggio

Come lavare bene i vestiti

Tutti sappiamo che esistono le etichette con le informazioni per i lavaggi, ma spesso presi dalla quotidiana routine non si riesce a prestare attenzione a questi dettagli.

Ebbene, pensiamo a quanto si spende per comprare prodotti super smacchianti, fogli acchiappa colore, e vestiti nuovi perché presto logori dopo pochi lavaggi. Se riuscissimo a preservare gli indumenti il risparmio economico (ed ecologico) sarebbe davvero sensibile.

Tornando alle etichette, spesso vediamo simboli che non comprendiamo. Talvolta le sentiamo ingombranti e fastidiose, quindi addirittura le tagliamo via.

Niente di peggio! Informazioni relative al capo perse per sempre. Ci affidiamo alla fantasia? Meglio di no.

Simboli più comuni

Il consiglio fondamentale è di conservare integre le etichette e, qualora fossero illeggibili, si deve sottoporre il capo a lavaggi non troppo caldi.

Bacinella piena

Alcuni capi, non c’è mancanza di tempo che tenga, devono necessariamente essere lavati a mano. A certificare ciò vi è il simbolo con una piccola bacinella piena d’acqua, con una mano dentro oppure una lettera “M”. Se pensate di non avere voglia e tempo da impiegare in tale occupazione, evitate l’acquisto.

Triangolo crociato

Il triangolo crociato indica l’assoluta nocività del candeggio, in presenza di questo simbolo abbiamo la certezza che la candeggina arrecherebbe danni al tessuto.

Ferro da stiro

Particolare attenzione va prestata al simbolo del ferro da stiro, su di esso i puntini segnano la temperatura massima che il capo d’abbigliamento può sopportare (un puntino =max110°; due puntini= max 150°; tre puntini=max 300°, una X= non stirabile).

Vaschettina

La presenza del simbolo a vaschettina indica la necessità d’un lavaggio delicato, quindi in lavatrice il capo non sopporterebbe la centrifuga. È preferibile strizzarlo con cura, senza stringere eccessivamente.

Temperatura massima

È possibile che in abbinamento allo stesso simbolo sia segnalata la temperatura massima che il capo può sopportare mantenendo al massimo le sue caratteristiche originarie.

È evidente che, nella necessità di dover riempire una lavatrice, non si può prestare la massima attenzione a questi dati è necessario però –quanto meno- mantenersi in modo indicativo attorno alle temperature indicate.

Altri simboli

Passiamo adesso a decifrare i simboli un po’ meno analogici ed intuitivi.

A cerchiata

Qualora trovassimo una A cerchiata sull’etichetta d’un abito, il caso è particolare. Occorrerà rivolgersi ad una lavanderia specializzata in lavaggi a secco, con la possibilità d’utilizzare tutti i principali solventi.

P cerchiato

Il simbolo della P cerchiata è simile ma esclude tra i solventi utilizzabili quello a base di tricloroetilene o trielina.

F cerchiata

Anche la F cerchiata segnala il lavaggio a secco, tuttavia però in questo caso il lavaggio necessario deve essere ad idrocarburi. Si tratta per il lavaggio a secco di tecniche che solo un centro competente e specifico sarà il grado di curare, certo non si potrà effettuare un lavaggio a casa.

Cerchio in un quadrato

Un cerchio iscritto in un quadrato, segnala la possibilità dell’asciugatura a tamburo. Quand’invece lo stesso simbolo ha una croce sopra, si specifica l’impossibilità dell’asciugatura a tamburo.

Quadrato con un semicerchio nella parte superiore

Le indicazioni possono essere molto specifiche, è questo il caso del quadrato con un semicerchio nella parte superiore esso segnala la necessità di far asciugare il capo in posizione distesa, appeso dall’alto. Il capo dev’essere appeso, affinché possa stendersi e perdere parte delle pieghe, dopo aver subito un processo di stiratura e/o centrifuga.

Quadrato con delle strisce verticali

Se appare un quadrato con delle strisce verticali, si deve comprendere la necessità d’appendere il capo senza prima sottoporlo a tecniche alternative d’asciugatura. Talvolta, di contro, l’abito può aver bisogno d’asciugarsi in posizione distesa su d’un piano.

Seguendo queste indicazioni si potrà preservare al meglio, donando loro una vita più lunga ottenendone un vantaggio economico ed estetico.

Come fare il bucato dopo le vacanze al mare

Come lavare bene i vestiti al mare

Quando si rientra dalle vacanze estive, se trascorse al mare, ci si ritrova con tutta una serie di indumenti o accessori da lavare o pulire, talvolta da riporre poi fino all’anno successivo.

Spesso i materiali di tali elementi, nonchè il particolare tipo di sporco da togliere (iodio, sale, catrame, sabbia, creme solari, etc), rendono difficili le operazioni di pulizia, tanto che non si sa, per alcune cose, da dove cominciare.

Ecco allora una piccola guida alle pulizie del dopo-mare più frequenti senza danneggiare abiti e capi.

Come lavare i costumi da bagno

I costumi da bagno possono deteriorarsi per l’azione dell’acqua di mare, della sabbia, del sole e delle creme solari, che possono ovviamente intaccarne i bordi.

Per lavarli al meglio occorre lasciarli dieci minuti in ammollo in acqua tiepida e bicarbonato; dopo l’ammollo occorre lavarli con sapone di Marsiglia, insistendo su bordi e zone intaccate dalla crema solare; il risciacquo deve avvenire con acqua e aceto, mentre alla fine si può aggiungere un po’ di ammorbidente.

Come lavare teli e abbigliamento da spiaggia

Solitamente le macchie che tendono a rovinare di più tessuti come i teli da mare e magliette e pantaloncini da spiaggia sono, oltre alle macchie di crema solare, i residui lasciati dal sale.

Per rimediare, occorre mettere i tessuti in ammollo per circa due ore in acqua e aceto e poi metterli in lavatrice con lavaggio breve a bassa temperatura.

Togliere i residui di catrame

Il catrame macchia molto e va via difficilmente, soprattutto da tessuti come teli da mare.

Il segreto è pre-lavare o pulire con cotone imbevuto da olio d’oliva. A volte è necessario strofinare con insistenza, ma la macchia andrà via.

Lavare i cappelli di paglia

Per lavare i cappelli di paglia occorre utilizzare succo di limone e acqua; si tamponano con un panno asciutto e si mettono ad asciugare con uno straccio arrotolato all’interno e all’ombra, perchè non perdano la loro forma.

Pulire maschere, pinne, occhiali e cuffie

Per rendere pulito il materiale di cui sono fatti questi elementi, occorre lavarli con acqua e sapone e sciacquarli con acqua e aceto. Una volta asciutti, prima di riporli, è consigliabile cospargerli di borotalco.

Pulire sandali e zoccoli di sughero

Per pulire il sughero in modo che non diventi duro, lo si può spalmare di olio d’oliva, mentre per pulire sandali in gomma si utilizzano acqua e sapone e poi acqua e candeggina.

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