Come educare i cuccioli?

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Strategie per educare i cuccioli

Il meccanismo più efficace per educare i cuccioli prevede una ricompensa se si comportano bene, ed una punizione se invece trasgrediscono le regole. Ricompense e punizioni devono essere attuate con serietà e costanza, senza ripensamenti nè contraddizioni.

Se una persona della famiglia sta insegnando qualcosa al cucciolo, non è opportuno intervenire, perchè questo può causargli insicurezza e confusione. Un’altra regola che andrebbe seguita è questa: il premio o la punizione devono essere contestuali all’azione compiuta dal cucciolo.

Il premio può consistere in un bocconcino prelibato, una carezza, una passeggiata più lunga. Per far capire ai cuccioli (cani o gatti che siano) che hanno fatto qualcosa di buono è anche opportuno assumere un tono di voce pacato e dolce mentre si parla. Per i gattini, in particolare, sono ricompense apprezzate dei leggeri colpetti sul naso.

La punizione invece, che fa comunque parte dell’azione per educare i cuccioli, si manifesta in genere con minacce vocali, dei “no” secchi, oppure con indifferenza e disinteresse momentaneo. Le punizioni di tipo fisico provocano solo perdita di fiducia e spavento nei cuccioli. Si può smettere di alzare la voce quando il cucciolo manifesta, in qualsiasi maniera, la sua sottomissione.

Ci sono chiarissimi segnali in questo senso: pancia all’aria e orecchie basse per i cani, rotolamento sul fianco o appiattimento a terra per i gattini.

Vademecum per i padroni

Per quanto riguarda il cane, ecco qualche consiglio per educare i cuccioli in maniera corretta. Ci sono alcune abitudini che, se protratte nel tempo, possono compromettere una serena relazione tra l’animale e il suo padrone. Se il cane insiste nel chiedere cibo mentre si sta seduti a tavola, facciamo finta di niente, ignoriamolo, non diamogliela vinta. Il cibo è piuttosto un premio, una ricompensa. Se il cucciolo sporca in casa, deve essere sgridato soltanto se colto sul fatto.

Se il rimprovero arriva dopo pochi minuti, il cane non riesce più a capire il motivo della punizione. Il cane va quindi portato fuori più volte al giorno, dargli un premio quando evacua, fino a quando non si raggiunge il risultato. Se vogliamo impedirgli di entrare in una stanza, o salire sul letto o su un divano, gridiamogli un secco “no”, portiamolo in un altro locale e lasciamolo lì per una decina di minuti. Ricompensiamolo quando sarà più tranquillo e meno agitato.

Se chiamiamo il cucciolo e questo non accorre, raggiungiamolo e sgridiamolo con vigore. Lodiamolo invece se si ferma, così capisce che questo è un comportamento giusto. Se si tratta di un gatto, le cose non cambiano molto. Se l’animale sfodera le unghie mentre gioca, morde, graffia i mobili o le poltrone, bisogna sgridarlo mentre compie queste azioni. Dopo di che lo ignoriamo per una decina di minuti. Viceversa, se si comporta bene, in modo educato, lo si premia dimostrandogli che è stato proprio bravo!

E’ comunque importante dosare bene la forza e la dolcezza, come si farebbe con un bimbo. I cuccioli tendono ad assimilare presto le regole che vengono impartite nei primi mesi di vita (il periodo dell’imprinting), ma nello stesso tempo provano una tentazione irresistibile di trasgredirle!

Nei primi mesi di vita è necessario dedicare ai cuccioli più tempo possibile. Le ore trascorse insieme servono al padrone e al suo cane per capirsi e conoscersi, oltre che per giocare e divertirsi insieme. Ricordate anche che ogni razza di cane o gatto ha le sue caratteristiche, e queste incidono anche sul loro temperamento.

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