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L’idea imprenditoriale
Come nasce un’impresa? L’idea imprenditoriale può riguardare i settori più svariati, ma per concretizzarsi ha bisogno di un requisito indispensabile: la fattibilità, ovvero la realizzabilità. Prima di passare alla pratica, è importante esaminare una serie di fattori che incidono sull’effettiva messa in opera dell’idea: il territorio nel quale si vuole realizzarla, l’investimento iniziale da sostenere, il vantaggio economico che potrà arrecare. Sarà utile elaborare un vero e proprio “progetto professionale”, che tenga conto delle competenze, delle attitudini, degli obiettivi.
Questo servirà a realizzare un’impresa che sia vicina e affine a quello che siamo. Un esempio? Se intendiamo aprire un negozio di abbigliamento, dovremmo essere persone disponibili, socievoli e magari appassionati di moda e ultime tendenze. L’idea imprenditoriale non può essere elaborata correttamente senza avere una approfondita conoscenza di se stessi e delle proprie capacità professionali.
Si passa poi ad analizzare due aspetti salienti per una buona riuscita dell’attività: la domanda e l’offerta, ovvero il mercato di riferimento dei beni o servizi che intendiamo offrire. In poche parole, dobbiamo tenere d’occhio le attività concorrenti, quelle che sono già operanti nel settore e che hanno già esperienza. Di ognuna prenderemo in considerazione i punti di debolezza e quelli di forza. Tale operazione ci serve per poterci in seguito differenziare, in modo da ritagliarci una fetta cospicua di clientela.
Altra operazione utile è l’individuazione del target di clientela cui ci rivolgiamo, che va catalogata in base a determinate caratteristiche. Si può, a questo fine, utilizzare la tecnica della “segmentazione demografica”, dividendo i potenziali clienti in base a specifiche variabili: tipologia di famiglia cui appartengono, sue dimensioni, età, sesso, classe sociale di appartenenza, grado di istruzione.
Elaborare il “Business Plan” per fare impresa
Il Business Plan è un documento che sintetizza l’attività imprenditoriale che si intende realizzare, e serve a sondarne l’effettiva fattibilità. Va redatto con attenzione e cura, con o senza l’aiuto di un consulente. Il business plan si divide in più parti. Analizziamole in dettaglio.
Prima di tutto si riassume in poche righe il “progetto di impresa”: quali sono i servizi che vogliamo offrire o i prodotti che intendiamo mettere sul mercato, le dimensioni e il target di tale mercato, i profitti economici che pensiamo di ottenere e i tempi di realizzazione.
Si passa poi a definire le competenze e i ruoli ricoperti da ciascun componente dell’impresa (a meno che non si tratti di un’impresa individuale).
Analisi preliminari
Successivamente è importante svolgere specifiche indagini e ricerche di mercato per definire il “mercato di sbocco”. Questo serve per delineare lo sviluppo della domanda e dell’offerta e individuare quali potrebbero essere i potenziali fruitori dei nostri beni e/o servizi
Questa parte del business plan deve contenere un’analisi dettagliata dei nostri concorrenti, i loro punti di forza e di debolezza, la competitività, l’individuazione di elementi di differenziazione dei prodotti e servizi
Nel paragrafo “approvvigionamento” si descrivono le fonti di approvvigionamento e le loro caratteristiche, il potere contrattuale dei fornitori.
Si deve poi descrivere quali sono i bisogni e le esigenze dei consumatori che vogliamo soddisfare tramite il nostro prodotto o servizio, le licenze e brevetti che servono per dare inizio all’attività, lo sviluppo del prodotto/servizio dalla sua creazione alla sua messa a punto e successiva immissione sul mercato.
Nel business plan non devono mancare cenni sugli aspetti organizzativi dell’impresa che si intende realizzare, individuando mansioni e ruoli professionali dei singoli dipendenti.
Marketing e previsioni
Il “piano di marketing” va compilato con molta attenzione: consiste nello scegliere il prezzo dei prodotti/ servizi (spiegando il motivo di tale scelta), elaborare precise tecniche di comunicazione e pubblicità, evidenziando quali sono i canali distributivi che si desidera seguire. Inoltre bisognerebbe prevedere l’evoluzione del mercato nei due anni seguenti, seguendone passo per passo l’andamento
Se si tratta di un’azienda di produzione è necessario mettere in evidenza le modalità di svolgimento del processo produttivo, i tempi e i macchinari, le tecniche per migliorare la qualità dei prodotti
E per finire il business-plan deve contenere delle previsioni economico-finanziarie circa l’attività, per un periodo che va da un minimo di 3 ad un massimo di 5 anni. Questo paragrafo è sicuramente il più difficile, perché bisogna possedere competenze tecniche per redigerlo in maniera corretta
L’ultima parte (eventuale) contiene descrizioni più particolareggiate e tecniche del processo di produzione, gli investimenti previsti, le previsioni economiche, il dettaglio dei costi, indagini di mercato e analisi statistiche, i curricula dei dipendenti.
Un Business Plan scritto in maniera chiara e corretta rende più facile l’eventuale accesso a fonti di finanziamento. In bocca al lupo!