Tutti possiamo coltivare peperoncino in casa, tenendolo nei vasi sul balcone o terrazzo, oppure in giardino.
Questo perchè molte varietà non presentano particolari esigenze in termini di substrato di crescita o cure colturali.
Qualche piccolo accorgimento ovviamente è richiesto.
Ecco quindi un articolo di approfondimento che spiega dettagliatamente, in maniera chiara e facile, con tante informazioni utili, come coltivare con successo il peperoncino in casa propria.
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Come coltivare peperoncino in casa
Coltivare peperoncino piccante in casa è facile, perchè in genere questa pianta si adatta bene a qualsiasi tipo di substrato, purché lontano dagli eccessi di alcalinità e di acidità.
Per andare sul sicuro, si può impiegare del comune terriccio da giardinaggio che presenti un buon tenore di sostanza organica.

Condizioni ideale per coltivare peperoncino in casa
Vediamo ora quali sono le condizioni ideale per poter coltivare peperoncino piccante in ambito domestico, soprattutto per quello che riguarda:
- illuminazione
- temperatura
- concime
- acqua
Vediamole ora nel dettaglio
Illuminazione
Per potersi sviluppare e fruttificare al massimo delle sue potenzialità, si deve coltivare peperoncino in una zona ben illuminata, evitando però l’irraggiamento diretto del sole.
Una buona luminosità diffusa è indispensabile soprattutto durante il periodo di maturazione dei frutticini.
Temperatura
Il peperoncino è una pianta che – salvo rarissime eccezioni – non tollera i freddi intensi.
In alcune zone dell’Italia meridionale è possibile coltivarlo all’aperto tutto l’anno, mentre lo stesso non si può dire delle aree settentrionali e montane.
In queste zone, le piante perenni di peperoncino devono essere mantenute al riparo per la stagione fredda, ad esempio collocandole in serra o in un sottoscala già verso la metà del mese di ottobre.
È importante che durante l’inverno la temperatura non scenda mai al di sotto dei 10°C, altrimenti la pianta potrebbe non sopravvivere.
Con l’arrivo della primavera è possibile ricollocare il peperoncino all’esterno, avendo però l’accortezza di scegliere un periodo in cui le temperature notturne non scendano mai al di sotto dei 12-15°C.
Attenzione, in particolare, alle gelate tardive primaverili che potrebbero danneggiare seriamente la pianta, se non addirittura portarla alla morte.
In genere fine aprile-maggio sono i mesi ideali per riportare all’aperto il peperoncino: meglio iniziare lasciando le piante all’aperto solo di giorno, per poi riportarle al riparo di notte. Dopo questo breve periodo di adattamento è possibile lasciarle sempre all’aria aperta.
Innaffiatura
Soprattutto durante il periodo di maturazione dei frutti, il peperoncino è una pianta che ha bisogno di adeguate quantità di acqua.
Pertanto le innaffiature dovranno essere abbastanza frequenti, ma mai eccessive nelle loro quantità, per evitare che si formino pericolosi ristagni idrici.
La permanenza di acqua a livello radicale può causare lo sviluppo di marciumi, compromettere l’ingrossamento dei frutti e nei casi più gravi portare persino la pianta alla morte per asfissia.
Pertanto le irrigazioni devono essere moderate, e somministrate solo quando il terreno si è ben asciugato dall’innaffiatura precedente.
Concimazione
In commercio si possono trovare diverse tipologie di concime universale, che quindi si adattano ad una grande varietà di piante (peperoncino compreso).
A seconda del risultato che si intende ottenere, comunque, è possibile scegliere fertilizzanti che “spingano” di più su aspetti come sviluppo delle radici o dei fusti, oppure fioritura o fruttificazione.
Ad esempio i concimi più ricchi di azoto consentono un migliore sviluppo vegetativo, mentre buone somministrazioni di potassio e di fosforo promuovono la formazione dei fiori e la maturazione dei frutti.
Per il peperoncino è possibile utilizzare sia concimi liquidi, da diluire nell’acqua utilizzata per le irrigazioni, oppure formulati granulari.
Quest’ultima tipologia di prodotto garantisce un rilascio graduale e costante nel tempo dei macro e microelementi di cui le piante hanno bisogno.
È importante che le concimazioni vengano effettuate soprattutto dalla fioritura in avanti, per consentire un ottimale sviluppo dei frutti.
Validi anche i concimi organici.
Moltiplicazione del peperoncino
Coltivare peperoncino è facilissimo, dal momento che questa pianta può essere ottenuta a partire dai semplici semi.
La semina di solito avviene intorno al mese di marzo, e viene eseguita in letto caldo.
Le piantine vengono poi temporaneamente trapiantate all’interno di piccoli vasi e, successivamente, vengono destinate alla piena terra oppure all’utilizzo in vasi di dimensioni maggiori.
Parassiti del peperoncino coltivato in casa
Il peperoncino può essere attaccato da numerosi parassiti e funghi, e non appena si notano i primi sintomi è necessario intervenire con prodotti specifici.
La tempestività d’azione è la parola chiave, se non si vogliono compromettere la salute della pianta ed il raccolto. Ecco le principali avversità che possono colpire il peperoncino:
Afidi
questi parassiti sono tra i più diffusi per il peperoncino, e vivono in colonie di numerosi esemplari. A seconda della specie il loro colore può variare dal verde pallido sino al marroncino, ma tutti sono accomunati dallo stesso comportamento.
Gli afidi infatti pungono i tessuti vegetali per cibarsi della linfa, e questo causa l’indebolimento generale della pianta che manifesta sintomi inequivocabili come accartocciamento e deformazione delle foglie.
Per combattere gli afidi è necessario intervenire con insetticidi specifici oppure ricorrere a rimedi naturali (estratti alcolici di cipolla ed aglio, macerato di ortica o soluzioni di acqua e sapone di Marsiglia da nebulizzare sulle parti colpite).
Ragnetto rosso
(Tetranychus urticae): questo piccolo acaro parassita, facilmente riconoscibile per il suo colore rosso acceso, si sviluppa in condizioni climatiche calde ed asciutte.
Per evitare le infestazioni di ragnetto rosso è bene mantenere una certa umidità ambientale, ad esempio collocando sottovasi riempiti di acqua e ciottoli (senza che l’acqua tocchi però il fondo del vaso) o spruzzando di tanto in tanto le foglie con dell’acqua distillata.
In caso di gravi attacchi, è possibile intervenire con appositi prodotti acaricidi.
Aleurodidi
detti anche ‘mosche bianche’, questi insetti sono di dimensioni ridotte (1-3 millimetri di lunghezza), presentano un colore biancastro e il loro aspetto appare tipicamente polverulento.
Gli aleurodidi si nutrono della linfa della pianta, debilitandola e causando la produzione di melata sulle foglie.
La melata, ricca di sostanze zuccherine, rappresenta a sua volta il substrato ideale per lo sviluppo delle fumaggini (funghi).
Se la pianta secca
Se nel coltivare peperoncino in casa vi doveste accorgere che, apparentemente senza motivo, essa iniziasse ad appassire e a perdere le foglie, questo potrebbe essere dovuto ad un eccesso o ad una carenza di
- irrigazione
- illuminazione
- temperatura
Bisogna quindi indagare sulle cause cercando di ristabilire le condizioni ideali per la pianta.
Con particolare e interessata attenzione ho letto la premessa. Interessantissima. Domanda:
E’ possibile conservare per il periodo successivo la pianta che ha già prodotto?
Cordialità
Vito Papa
molto istruttivo complimenti