Ma all’abitare più sostenibile, spesso, si affiancano necessità concrete e personali che spingono a ristrutturare le abitazioni in base a certi parametri e a puntare sulla riqualificazione energetica. L’opportunità di intervenire con opere di ristrutturazione è da tenere bene a mente prima di decidere di investire il denaro in un altro immobile nuovo, che non sempre rispetta i canoni di qualità che lo caratterizzano come una vera casa di lusso. Inoltre, le nuove abitazioni consumano risorse ambientali e territorio.
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Città e case più efficienti
Sono tante le considerazioni pratiche e teoriche da fare quando si è in dubbio tra ristrutturare la propria casa o comprarne una nuova. Ci sono, poi, dei dati inconfutabili che il settore e il mercato edilizi, nonché la politica, non possono ignorare. Il 2% della superficie terrestre è edificata e urbanizzata; questo significa che vive in città e metropoli la metà della popolazione mondiale; le città e i loro sistemi assorbono il 75% dell’energia prodotta, inoltre, l’80% della produzione di anidride carbonica deriva da lì.
Partendo da questi dati di fatto, ora ogni immobile, per legge, deve essere classificato anche in base a un coefficiente di consumo globale, calcolato in unità al metro quadro. In questo contesto di rispetto dell’ambiente, si inserisce un approccio più etico anche nella realizzazione e nella ristrutturazione di una casa di lusso, che sia a impatto zero o perlomeno minimo.
Per ottenere ciò, ossia per ottimizzare i consumi energetici domestici, si possono operare diverse scelte architettoniche e progettuali, come sistemi adeguati di isolamento termico, applicati ai muri perimetrali e agli infissi; poi, si possono installare sistemi illuminanti e di riscaldamento altamente tecnologici e di ultima generazione. Ogni dettaglio deve essere curato volgendo lo sguardo all’efficienza energetica dell’abitazione, soprattutto in termini di consumi.
Casa di lusso: nuovo non è sempre sinonimo di qualità
La corsa all’edilizia ha portato il numero di immobili a crescere in maniera esponenziale, in tutte le città italiane. Solo a Milano, sono circa 80mila gli appartamenti vuoti, oltre 900mila i metri quadri di uffici non affittati, e decine di migliaia i negozi e le aree commerciali non utilizzate.
Se da una parte, questi numeri potrebbero indurre a cercare una nuova casa di lusso in complessi residenziali già costruiti, oppure acquistare un punto di vendita sfitto, dall’altra bisogna tenere in considerazione dei fattori scoraggianti. Infatti, le nuove costruzioni non sempre raggiungono alti livelli qualitativi e, soprattutto, non sono realizzate secondo le esigenze del potenziale acquirente. Invece, ristrutturare il proprio immobile significa rendere migliore un ambiente già confortevole, potendo poi seguire tutti i lavori, in modo che il risultato finale sia su misura del cliente.
Il settore dell’edilizia e dell’interior design si sta muovendo proprio in questo senso, o almeno quella parte di professionisti che hanno deciso di mettere a frutto le proprie competenze nella riqualificazione e nel recupero di immobili già costruiti. I progetti che ne derivano possono raggiungere livelli eccellenti, come quelli proposti da RP Design Group, che offre una solida base di esperienza e di capacità tecniche e finanziarie, il tutto unito a un servizio completo che comprende la progettazione integrata e il controllo sull’esecuzione delle opere.