Mangiare sano è una regola per vivere bene che chiunque dovrebbe seguire. Gli alimenti biologici nascono da questa esigenza. Spesso si ritiene di mangiar bene e scegliere prodotti indicati ad un regime alimentare corretto, ma si incorre in errore per via dell’origine di tali prodotti.
Mangiare sano, infatti, richiede che si imparino a leggere le etichette dei prodotti che acquistiamo. Occorre fare attenzione non solo alla lista degli ingredienti – nel caso di prodotti elaborati – ma anche alla provenienza degli stessi. Quando un alimento riporta la dicitura “proveniente da agricoltura biologica” o semplicemente “bio”, esso è qualitativamente migliore di quegli alimenti che non riportano tale dicitura.
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Cosa sono gli alimenti biologici?
I cibi biologici (carne, pesce, frutta e verdura, cereali, ecc) sono cibi provenienti da terreni o allevamenti gestiti senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi: additivi, pesticidi, diserbanti, potenziatori, ecc. Un cibo è biologico, inoltre, quando le tecniche impiegate per il suo sviluppo salvaguardano le biodiversità, i terreni e gli animali.
L’agricoltura pulita o biologica ha tra i suoi antesignani le Reform Haus tedesche di fine ‘800 e la Soil Association inglese. Le prime erano aziende di prodotti dietetici nati per sconfiggere l’alcolismo mediante una dieta a base di pane integrale, verdure e frutta senza additivi. La seconda può essere considerata la prima organizzazione per la coltura di prodotti biologici. In Italia si è iniziato a parlare seriamente di biologico nel 1947, con la nascita a Milano dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, oggi rivalutata e portata alla notorietà dai movimenti ambientalisti e New Age.
Come ottenere un cibo biologico?
Per produrre un alimento biologico bisogna innanzitutto che il terreno sia sano. Un terreno puro, da cui possano nascere prodotti ortofrutticoli biologici, per esser tale deve essere lontano da fonti di inquinamento come industrie, scarichi, discariche ed autostrade. Deve disintossicarsi da sostanze chimiche usate in precedenza (diserbanti, fertilizzanti, ecc): questa fase, detta di conversione, richiede anche fino a 2 anni.
I concimi usati per le coltivazioni biologiche sono rigorosamente naturali, quindi sì a letame, compost o misto di sostanze organiche. I prodotti di difesa per le piante sono anch’essi naturali o comunque, se indispensabile, di prodotti molto blandi (oli vegetali, lecitina, zolfo, macerati di piante).
Le tecniche agricole per gli alimenti biologici sono la classica rotazione delle colture ed il sovescio. L’alternarsi delle coltivazioni sugli stessi terreni ogni due o tre anni evita che quei terreni si “esasperino” e li stimola al meglio, dando prodotti migliori. Il sovescio, invece, che consiste nel piantare alberi che rendono il terreno più fertile, rigenera il terreno e lo rende più forte.
Come riconoscere gli alimenti biologici certificati?
Gli alimenti biologici devono presentare apposite etichette, per ottenere le quali si seguono procedure e controlli lunghi e seri. Gli enti che certificano gli alimenti biologici sono organismi di controllo nazionali sia pubblici che privati riconosciuti dalla CEE.
Le etichette sono la carta d’identità di un prodotto e sono indispensabili affinché gli alimenti provenienti da coltivazioni biologiche non siano confusi con altri, o peggio ancora non vengano equiparati a prodotti che si servono in modo improprio della dicitura ‘biologico’ o ‘bio’ ma di biologico non hanno poi tanto…
Gli alimenti biologici italiani sono un importante prodotto da esportazione, a livello europeo ma anche verso Stati Uniti, Cina e Russia. Le etichette sono, quindi, ancora più indispensabili se si pensa che un prodotto bio deve essere commercializzato con paesi stranieri e quindi deve rispondere a standard di qualità internazionali.
La normativa
Esistono disposizioni nazionali e comunitarie che regolamentano il settore dell’agricoltura biologica. Tra queste, alcune stabiliscono tutto quanto un’etichetta di un prodotto bio deve indicare:
- La dicitura “prodotto proveniente da agricoltura biologica – regime di controllo CEE e marchio comunitario;
- Sigla e nome per esteso dell’organismo di controllo (che ha certificato la provenienza biologica del prodotto) e sigla italiana (IT);
- Codice del produttore;
- L’indicazione ministeriale che autorizza il biologico;
- La lettera T se si tratta di un prodotto trasformato, quella F se il prodotto è fresco;
- Luogo di provenienza.
Come si vede, si tratta di un’etichetta con indicazioni molto dettagliate, al fine di certificare con precisione la qualità del prodotto che si sta per acquistare e mettere gli acquirenti in condizione di poter confrontare le caratteristiche dei cibi che consumano. È un diritto del consumatore, infatti, visionare i certificati degli alimenti che consumano: la fiducia verso il proprio negoziante di riferimento è importante, ma è ancor più importante che noi stessi si impari a conoscere la filiera che sta dietro ogni prodotto che acquistiamo.
Perché scegliere un prodotto bio?
Gli alimenti biologici vengono venduti nei normali supermercati o negozi al dettaglio, ma anche in appositi negozi specializzati.
I costi dei prodotti bio sono solitamente più elevati di quelli tradizionali. Questo per via dei costi della certificazione, che richiede controlli nell’arco dell’intera fase di produzione; delle minori produzioni, una piccolezza rispetto alle produzioni di massa delle multinazionali; della manodopera, pagata il giusto e tutelata a norma di legge.
La crescente espansione del settore biologico consente un sempre maggiore abbassamento dei costi, i quali non hanno comunque impedito alle persone di scegliere alimenti bio preferendoli ad alimenti dalla provenienza incerta o certa ma poco affidabile. Grandi disastri mondiali come l’aviaria e la “mucca pazza” hanno senz’altro contribuito a sensibilizzare le coscienze di tutti sulla qualità di ciò che mangiamo, e se anche gli alimenti biologici non possono garantire una assoluta sicurezza, la soglia di rischio per la nostra salute si abbassa notevolmente nutrendosi di cibi bio.
Nessun alimento può, infatti, dirsi completamente esente da rischi per la salute: contaminazioni o malattie trasmesse da microorganismi possono colpire anche prodotti ortofrutticoli biologici, proprio perché non trattati con diserbanti e pesticidi chimici. In generale, tuttavia, la qualità di un prodotto bio è alta – visti i seri controlli a cui le coltivazioni biologiche vengono sottoposte – ed i rischi per la salute sono minimi.
Scegliere alimenti biologici rappresenta una buona scelta sul versante della naturalezza, del gusto, del rispetto per l’economia locale e del basso impatto ambientale.